Dopo aver trascorso in Italia dieci anni della propria carriera da calciatore, Jorge Bolaño è pronto per tornare per intraprendere la carriera da allenatore.
Intervistato da ‘Il Posticipo’, l’ex centrocampista colombiano, che ora si trova in patria, ha ripercorso con piacere gli anni italiani: “Mi sto preparando per fare l’allenatore. Voglio andare in Italia nei prossimi mesi a Coverciano per seguire il corso. Dopo aver smesso di giocare sono rimasto sempre nel mondo calcio e ho seguito i giovani giocatori in Colombia”.
Parma e il Parma sono rimasti nel cuore di Bolaño, arrivato in Emilia grazie a un illustre connazionale…: “Ho guardato le partite di Faustino Asprilla col Parma per tanti anni: per noi colombiani andare in quel club era un sogno. Alla prima opportunità che ho avuto di fare il salto di qualità per andare in Europa ho preso tutto e sono partito. Ho sempre sognato di giocare nel Parma e sono felice di esserci riuscito: ci sono rimasto per quasi 10 anni, sono molto fiero di aver indossato la maglia gialloblù”.
“Faustino è sempre stato un ragazzo molto estroverso, aperto e divertente, uno che ti fa ridere sempre. È una brava persona. Per tanti di noi dopo Valderrama viene Asprilla perché ha fatto cose importanti a livello mondiale anche con la maglia della Colombia. Era un personaggio che faceva bene allo spogliatoio, parlava spesso ai compagni per dargli una mano. Ricordo che quando arrivava lui la città si paralizzava. Per me è stato bellissimo essere suo compagno di squadra. L’affetto dei tifosi del Parma per Faustino era impressionante”.
“Ho giocato con grandi compagni di squadra che a livello mondiale erano già conosciuti – ha aggiunto Bolaño – Buffon, Thuram, Fabio Cannavaro, Crespo, Dino Baggio, Sensini. Quando sono arrivato in quello spogliatoio ero fiero di me. Sono stati tutti carini nei miei confronti, mi hanno aiutato molto. Non ho mai dimenticato quel momento. Ci sono stati momenti belli e momenti brutti nei miei anni in Italia, il giorno più è stato quello del mio arrivo a Parma: il più bello della mia vita”.
Tra le due esperienze a Parma Bolaño ha giocato per pochi, ma significativi mesi, a Lecce: “Sono passato al Lecce nel mercato di gennaio, c’ho giocato solo quattro mesi che però sono rimasti nel mio cuore. Ho fatto cose impressionanti insieme ai miei compagni e al mister Delio Rossi che ricordo con grande affetto e che provò anche a portarmi alla Lazio, ma io volli restare a Parma. Ci siamo salvati con tre giornate di anticipo vincendo in casa e fuori contro grandi squadre. Per me è stata davvero una rinascita calcisticamente parlando. Tornare a Lecce? Sicuramente lo farò perché mi sono trovato bene”.
Idee chiare per i modelli per la carriera di allenatore: “Essere allenati da Sacchi è stato un onore, ma ricordo anche Prandelli e Ranieri, che ci ha salvato dalla retrocessione facendo la differenza col suo metodo di lavoro e il suo carattere. Terrò da parte quello che ho imparato da lui per la mia nuova carriera in panchina. Giocare in Serie A ti insegna tantissime cose dal punto di vista tattico. Sono contento di aver giocato nel vostro campionato: ho appreso metodi di lavoro che mi serviranno per la mia carriera da allenatore”.
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