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Juve, domani è il giorno della verità: al via udienza su caso-stipendi, gli scenari

Che succederà all'udienza preliminare dell'inchiesta Prisma, che vede coinvolta la Juve e dodici ex membri del Cda bianconero? Scenari, strategie e possibili conseguenze a livello penale e sportivo.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

La fatidica data del 27 marzo è alle porte, il giorno della verità per la Juventus e per i dodici imputati dell’inchiesta Prisma è ormai arrivato. Si tratta di una scadenza molto importante, perché è quella in cui è in programma l’udienza preliminare che dovrà decidere sui rinvii a giudizio chiesti per i protagonisti del caso che ha sconvolto la stagione della Juventus e, forse, gli stessi destini del calcio italiano. La palla passa al gup Marco Picco, ma non è detto che domani si arriverà a una conclusione.

Juve, scatta l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma

Molto probabilmente, infatti, domani avrà solo inizio l’udienza preliminare, che dovrà necessariamente avere degli aggiornamenti nei prossimi giorni. Gli argomenti sul tavolo sono tanti, le parti solleveranno eccezioni, qualcuno chiederà il rito abbreviato e ci saranno da esaminare le costituzioni di parte civile, dalla Consob all’Agenzia delle Entrate, dai tifosi agli stessi piccoli azionisti della Juve che si sono rivolti al Codacons. Ci sarà soprattutto da decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm per Agnelli, Nedved, Arrivabene, Paratici e gli altri imputati: pm da cui si è sfilato Ciro Santoriello, travolto dalle critiche per quelle battute di vecchio corso, scherzose ma inopportune, sul suo “odio per la Juve“.

Caso Juve: i reati contestati ad Agnelli e agli altri imputati

Quali sono i reati contestati all’ex presidente Agnelli e agli altri membri del Cda bianconero dimissionari – o forse sarebbe meglio definire: dimissionati – a fine novembre? Si va, a vario titolo, dal falso in bilancio all’aggiotaggio, dall’ostacolo alla vigilanza alle fatturazioni per operazioni inesistenti, fino alle false comunicazioni sociali. Le prove portate a sostegno dall’accusa sono consistenti: 17mila e più pagine agli atti, che la Juventus nel recente comunicato agli azionisti dopo l’approvazione del bilancio semestrale ha bollato come “irrilevanti”.

Gli scenari: processo penale, ricorso per il -15 e altri filoni sportivi

Un punto focale che sarà oggetto di valutazione da parte del gup sarà quello sul tribunale di competenza: Torino, la cui Procura ha curato le indagini, o Milano, come vorrebbero i legali bianconeri, visto che la Borsa si trova nel capoluogo lombardo? Un rinvio in Cassazione della questione porrebbe il primo stop al processo e allungherebbe i tempi. E sotto il profilo sportivo? In realtà cambierebbe poco. Per la giustizia sportiva fanno fede gli atti a sostegno dell’accusa, non i giudizi processuali (altrimenti ci sarebbe da aspettare mesi, forse anni). Il 19 aprile il Collegio di Garanzia si esprimerà sul ricorso contro il -15 per il caso plusvalenze, mentre a giorni dovrebbero chiudersi le indagini di Chiné sulla doppia manovra stipendi e sul caso “società partner”. E intanto anche l’Uefa ha aperto due inchieste sulla Vecchia Signora.

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