L’attesa cresce, la sosta per le nazionali non aiuta. Il campo per ora è lontano e in casa Juventus si freme per quelle che saranno le settimane più importanti della stagione, ancor di più della doppia sfida all’Inter in semifinale di Coppa Italia e allo Sporting Lisbona nei quarti di Europa League. In attesa del ricorso contro la penalizzazione del -15, il prossimo 19 aprile, lunedì è tempo di processo, l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma.
E torna dunque di moda la famigerata carta Ronaldo. Non a caso, proprio a ridosso del ween end della vigilia del processo è “uscita” la chat che prova l’esistenza di questa scrittura privata con Cr7, che potrebbe uno dei cardini dell’accusa. Ovviamente non mancano le polemiche.
- La chat che inchioda la Juve: "Ronaldo ha firmato"
- Processo Juve, per l'accusa è una prova schiacciante
- Inchiesta Juve-Prisma: le prossime tappe
La chat che inchioda la Juve: “Ronaldo ha firmato”
Come riporta “La Repubblica”, i pm hanno trovato un gruppo ristretto su “Whatsapp” chiamato “Manovre stipendi 2020-2021″, che aveva come partecipanti alcuni dirigenti del club bianconero tra cui l’avvocato Gebasio, il braccio destro di Cherubini, Paolo Morganti e lo stesso Federico Cherubini. Ecco gli stralci salienti di questa chat.
Il 20 aprile 2021 il capo dell’ufficio legale della Juve, Cesare Gabasio scrive: “Il primo pronto per firmare è Cristiano“. Alle ore 13.42 del 23 aprile 2021 il segretario bianconero Paolo Morganti scrive nella chat “seconda manovra stipendi” su WhatsApp: “Cristiano ha firmato“. E un minuto dopo aggiunge: “Ha una copia di tutti i documenti”. Il direttore sportivo Federico Cherubini risponde: “Bene!”. L’11 settembre 2021, Morganti invia una mail interna: “Possibilmente la somma indicata nell’incentivo deve essere quella della scrittura in mano al calciatore”.
Morganti sottolinea che Ronaldo avrebbe avuto una copia dei documenti in questione (“Ha una copia di tutti i documenti”), cosa che fa credere agli inquirenti che CR7 avesse una sua side letter, al contrario di quello che hanno riferito i suoi avvocati a riguardo.
Processo Juve, per l’accusa è una prova schiacciante
Per la Procura è uno degli elementi di prova che portano alla «carta famosa» di Ronaldo, con cui la stella portoghese rinunciò a 19.548.333,33 euro, per l’annata 2020-21 così come per altri giocatori, senza che queste scritture private venissero notificate in Lega. Come riporta il Corriere della Sera l’ipotesi d’accusa del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e del pm Mario Bendoni (il terzo, Ciro Santoriello, si è sfilato nelle ultime ore in seguito alle polemiche sulle sue vecchie frasi ‘anti juventine’), è che però furono sottoscritte delle «side-letter», sequestrate in studi legali, a garanzia di un pagamento «incondizionato» delle 4 mensilità. Oltre la carta Ronaldo, esisterebbero anche la carta Dybala, la carta Mandragora.
Inchiesta Juve-Prisma: le prossime tappe
Lunedì è fissata l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma che si terrà davanti al Gup, Marco Picco, presso il Tribunale di Torino, si dovrebbe decidere sui rinvii a giudizio, tra cui gli oramai ex presidente Agnelli, il vice Nedved, l’ad Arrivabene e il dg Paratici. A portare avanti il procedimento, dopo l’addio di Santoriello, saranno i colleghi del pool che negli anni ha lavorato al caso: il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il sostituto Mario Bendoni.
Quasi un mese dopo l’altra data che il club Juve ha segnato in rosso sul calendario: il 19 aprile il Collegio di Garanzia del Coni deciderà sul ricorso presentato dalla Juventus per il caso plusvalenze che ha portato alla penalizzazione di 15 punti in classifica. Sono tre le possibilità: il Collegio di Garanzia del Coni potrà infatti annullare la sentenza, confermarla o eventualmente rimandarla alla Corte Federale d’Appello che dovrà riscriverla ridefinendo eventualmente una nuova penalizzazione per la società bianconera.