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Inchiesta Juve, ecco perché il club è ottimista sul ricorso: i punti forti della difesa

Nove i punti forti del ricorso preparati dai legali della Juve e depositato presso il Coni. La difesa della società bianconera e gli appigli che potrebbero portare alla cancellazione del -15 in classifica.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Quante possibilità ci sono che il ricorso della Juve contro il -15 in classifica per l’inchiesta plusvalenze sia accolto? Su quali basi si basa il memoriale difensivo del club bianconero, depositato al Coni e che sarà preso in esame dal Collegio di Garanzia? Che tempi ci sono? Domande che interessano da vicino i tifosi della Vecchia Signora, ma non solo. Dall’esito del ricorso della Juve, infatti, dipende la possibile riscrittura della classifica del campionato di serie A, con ripercussioni sulla lotta per la Champions e per l‘Europa.

La difesa della Juventus: nove i punti forti del ricorso

Il Corriere dello Sport, in un accurato articolo scritto da Giorgio Marota, ha esaminato punto per punto i capisaldi della memoria difensiva bianconera. Un ricorso piuttosto dettagliato, attorno al quale trapela un certo ottimismo. La Juventus è convinta che le proprie ragioni saranno riconosciute in tribunale. Nove i punti forti della difesa, nove gli agganci che fanno ben sperare gli avvocati della Vecchia Signora e i tifosi bianconeri.

Juve al Coni: la “violazione del thema decidendum”

Eccoli i nove punti. Il primo è che il ricorso per revocazione della Procura Federale doveva essere dichiarato inammissibile, visto che sul tema la giustizia sportiva si era già espressa. Il secondo, probabilmente il più calzante, è relativa alla “violazione del thema decidendum”. La Corte d’Appello federale, in buona sostanza, avrebbe utilizzato gli elementi probatori dell’inchiesta penale per costruire accuse nuove. Corte che – ed è il terzo punto della memoria – avrebbe trascurato del tutto le spiegazioni offerte dalla difesa.

Gli altri appigli: illecito non previsto e vizio di forma

Quarto punto forte del ricorso: alla Juve, secondo i suoi legali, è stato contestato un illecito non previsto dal regolamento, visto che in materia di plusvalenze mancano norme certe e definitive. Altro punto: non sono stati valutati altri elementi decisivi, come le intercettazioni “favorevoli” alla difesa. Sesto appiglio: ci sarebbe un vizio procedurale, il mancato deposito da parte della Procura Federale della nota datata 14 aprile 2021.

Il nodo di Sandulli: perché sono stati inflitti 15 punti?

Gli ultimi punti del ricorso, che dovrebbe essere discusso a porte aperte dal Collegio di Garanzia del Coni entro il mese di aprile, sono relativi alla sproporzionalità della sanzione del -15 (aspetto, questo della mancanza di chiarezza nella quantificazione della penalizzazione, evidenziato dallo stesso Piero Sandulli in una discussa intervista precedente alle sue dimissioni da vicepresidente della seconda sezione del Collegio), il mancato riferimento all’articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva (responsabilità della società) e, infine, la mancata considerazionedi un’attenuante: l’omessa motivazione circa la presenza del modello di organizzazione, gestione e controllo della società.

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