Con o senza Allegri la Juventus cambierà pelle l’anno prossimo. E dovrà anche essere più forte di quella attuale per sperare di arrivare a quella benedetta Champions League ma le casse non consentirebbero esborsi. Pesano – e tanto – gli investimenti fatti un anno fa quando gli acquisti di Ronaldo (100 milioni più il super-ingaggio), Bonucci (scambio alla pari con Caldara valutato 35 milioni), Cancelo (40,4 milioni), Emre Can (16 milioni di oneri accessori anche se è arrivato a parametro zero), Perin (12 milioni+3 di bonus non ancora maturati) e il riscatto di Douglas Costa (40 milioni al Bayern) portarono ad un esborso di oltre 200 milioni di euro. Impossibile che la Juve – che sperava in entrate superiori in questa stagione – possa svenarsi ancora. Come fare allora a rafforzare la squadra?
LA SOLUZIONE – Non c’è che un modo: mettere in vendita alcuni pezzi pregiati. Se gli addii collimano o meno con i desideri di Allegri si vedrà, potrebbe essere questo uno dei punti su cui non si riesce a venire a capo tra allenatore e dirigenza. La certezza è che i bianconeri devono vendere e anche bene.
I PARTENTI – Chi andrà via dunque? Douglas Costa è stato riscattato la scorsa estate per 40 milioni ma la stagione alterna ha fatto scendere il prezzo del cartellino a poco più di 30 milioni. Poi c’è Alex Sandro, che ha ancora un valore di circa 50 milioni. Discorso similare per Cancelo (che oggi vale 45 milioni) ma serve un pezzo forte. Che non può che essere Dybala. Difficile dire quanto possa valere oggi la Joya ma non meno di 80 milioni di euro. Cedendo questi 4 si arriverebbe a oltre 200 milioni di tesoretto da re-investire senza contare Higuain. Il Pipita può portare altri (non molti) soldi in cassa o può diventare un problema se non si riesce a trovare un acquirente nel probabile caso in cui il Chelsea non intenda riscattarlo ai 36 milioni pattuiti all’epoca col Milan.