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Juve-Inter, messaggio di Lapo Elkann: "C'è chi parla e chi vince"

Lapo Elkann ha lanciato una stoccata dopo Juve-Inter: "C’è chi parla fuori dal campo e chi VINCE"

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Juve-Inter, messaggio di Lapo Elkann: "C'è chi parla e chi vince" Fonte: ANSA

Le esternazioni via twitter di Lapo Elkann, oggi dopo l’incidente automobilistico in Israele che lo ha portato al coma e alla lunga riabilitazione, hanno assunto dei toni fermi, pacati ma sempre ficcanti nei riguardi della tifoseria e della dirigenza interista. D’altronde, la rivalità tra Juventus e Inter ha radici antecedenti anche al travaglio giudiziario e calcistico, segnato dall’era Calciopoli.

Così ogni sua parola, assume una valenza esponenziale: innalza la curva della polemica e accende con una indubbia sportività la rivalità con quanti un tempo erano compagni di viaggio, in una Juventus vincente e blasonata.

Juve-Inter: le polemiche e il coronavirus

Juve-Inter merita un suo spazio, in questo tormentato campionato segnato inevitabilmente dall’emergenza coronavirus. Per il secondogenito di Alain Elkann e Margherita, che ha difeso l’Italia da ironiche allusioni per ribadire la grande sofferenza che sta affrontando il Paese, ha comunque tenuto a esprimersi su quanto visto in campo.

I gol di Ramsey e Dybala hanno regalato la vittoria ai bianconeri, dopo una settimana di polemiche in merito alla possibile data in cui questa partita si sarebbe giocata dopo il rinvio dello scorso weekend. Lapo ha voluto quindi toccare la sensibilità dei nerazzurri (e dei vertici societari) proprio su questo aspetto.

Mio nonno diceva “Che vinca la Juve o che vinca il migliore? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono” stasera ancora una volta le due cose coincidono. C’è chi parla fuori dal campo e chi VINCE sul campo ⚽⚽🤍🖤🤍🖤 #finoallafine #JuveInter, ha scritto su twitter Lapo.

Lapo Elkann-Ai Weiwei, la replica

Reduce da una querelle che lo ha contrapposto al regista cinese Ai Weiwei, noto per la sua installazione a Palazzo Strozzi a Firenze simbolo delle traversate dei migranti, l’imprenditore ha espresso la sua posizione in merito al dramma vissuto dal Paese con una sintesi efficace:

“Caro Ai Weiwei. La tua è un’offesa a chi sta soffrendo, al nostro Paese e a tutti gli italiani. Inoltre è anche un’offesa alla forte relazione che c’è tra Italia e Cina. Stiamo vivendo un momento difficile e non è uno scherzo né una cosa divertente”, ha scritto su twitter.

La questione non si è chiusa con queste parole, ma il regista, la cui rappresentazione dell’opera Turandot, a Milano è stata interrotta, ha replicato ulteriormente.

Dalla sua, Lapo non sembra intenzionato ad arretrare e si è già mobilitato per studiare, con altri imprenditori, la via per il rilancio dell’economia in questa delicata fase legata all’emergenza.

Mimose alle donne del Policlinico di Milano: è stato Lapo?

Il Paese reale ha reagito secondo istinto e pulsioni, ma c’è chi non ha lasciato il proprio posto: medici, infermiere, ostetriche e sanitari tutti. Gli eroi in prima linea continuano a spendersi oltre ogni limite, in quella che si profila come la più grave emergenza da fronteggiare nelle corsie. Domenica 8 marzo mazzi di mimose sono stati lasciati fuori dal Policlinico di Milano. Un biglietto ha dedicato questo gesto a tutte le donne presenti lì, in questa drammatica lotta contro il Covid-19.

Il giornalista Alberto Dandolo ha postato su Instagram le foto di quanto visto ieri, davanti all’ingresso del grande nosocomio milanese. “Grazie per quello che state facendo per noi. Siete i nostri angeli custodi“, si legge nel grande biglietto firmato da Lapo Elkann.

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