Ci risiamo. Ogni volta che twitta, ormai, Ivan Zazzaroni scatena bagarre e polemiche. Dopo quelle per la prima pagina “antirazzista” del suo Corriere dello Sport, ecco una nuova diatriba provocata dal suo post a caldo subito dopo la conclusione di Juventus-Sampdoria, il primo anticipo dell’ultima giornata di andata (e dell’anno). Un polverone che ha già superato i mille commenti. E non è ancora finita.
Il Tweet di Zazza – Ma che ha scritto Zazzaroni per innescare una così accorata discussione? Semplicemente, ha espresso un giudizio caustico, impietoso sull’arbitraggio di Valeri: “L’anno finisce con una direzione di gara da TSO. Sono senza parole. #JuventusSamp”. Un arbitraggio folle e senza senso, insomma, tale da richiedere l’intervento dei sanitari per sedare e prendere in consegna un arbitro evidentemente non più padrone delle proprie azioni. Una valutazione indubbiamente pesante.
Le reazioni – “Com’era? Stemperare i toni, giusto? Lo sta facendo nel modo giusto Direttore!”, scrive subito un follower, ironicamente. “Mi rivolgo alle persone che leggono non ai violenti: l’uso del Var è stato ad minchiam. Non ho accusato altri”, la replica di Zazzaroni. Ma è bagarre. “Tweet per abbassare i toni. Complimenti”, scrive un altro seguace. “Si sa che a Napoli le regole valgono solo se conviene altrimenti”, insinua un altro scambiando il bolognese Zazza per un tifoso partenopeo. “Ma la smetta con questi commenti beceri nei confronti degli arbitri si dia un calmata e parli in modo consono visto il momento, poi la sua visione vale quanto la mia ognuno mantega il suo pensiero”, taglia corto un’altra follower. E via con commenti su questa falsariga per ore e ore.
La puntualizzazione – In seguito Zazzaroni ha puntualizzato il perché del suo caustico Tweet con un altro post: “A freddo, riviste le immagini dieci volte: il primo rigore ci può stare: braccio largo di Can e spostamento nel giudizio da ‘volontarietà’ a ‘colposità’ (l’Ifab c’è arrivata). Inesistente quello pro Juve; in fuorigioco Saponara sul 2-2: quella di Alex Sandro non è una giocata”. Senza però riuscire a stemperare le polemiche.