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Juve, ultimo flop dell’era Agnelli: nuovo CdA e la rivoluzione a tappe

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Con la pesante sconfitta maturata allo Stadio Maradona nella serata di ieri contro il Napoli per 5-1, la Juventus pone ufficialmente fine all’era di Andrea Agnelli, che seppure non avrà per il prossimo futuro alcun ruolo operativo, rimane comunque proprietario mediante le azioni di famiglia.

Juve, l’ultima di Agnelli con una sconfitta pesante

Dopo otto vittorie consecutive e zero gol subiti, nella serata di ieri la Juventus ha subito un pesante contraccolpo dal Napoli, che ora allunga a dieci lunghezze dal secondo posto (nel momento in cui scriviamo). Indubbiamente, la squadra di Spalletti partiva favorita all’inizio della sfida proprio in virtù della loro posizione di classifica. Tuttavia, ciò che sicuramente era imprevedibile alle 20.45 di ieri sera, era la goleada inflitta da Osimhen e compagni alla formazione bianconera, proprio nell’ultima di Agnelli. La squadra di Allegri non subiva cinque gol in una partita da poco più di trent’anni, in un Pescara-Juventus del 1993.

Juventus, il dopo Agnelli: nuovo CDA

Il primo passo successivo all’era Agnelli è l’insediamento del nuovo CDA previsto per il prossimo 18 gennaio. I nomi del nuovo Consiglio sono stati divulgati da Exor prima della pausa natalizia: Gianluca Ferrero, Maurizio Scanavino, Diego Pistone e i candidati indipendenti Fioranna Vittoria Negri e Laura Cappiello. Si tratta di componenti di alto valore giuridico ed economico, in grado di amministrare la società bianconera nell’eventuale tempesta giudiziaria che la vedrà coinvolta nei prossimi mesi.

Juventus, il dopo Agnelli: rivoluzione a tappe?

Oltre al CDA, sarà instaurata una vera e propria rivoluzione, ma a tappe. Si parla da tempo di un avvicendamento nella dirigenza sportiva tra l’uscente Federico Cherubini ed il papabile Cristiano Giuntoli. Entrambi non hanno nè smentito, nè confermato le indiscrezioni. Quanto alla rosa juventina, partiranno quasi sicuramente Cuadrado ed Alex Sandro in scadenza di contratto, così come molto probabilmente Rabiot, per cui la Juventus non vuole offrire oltre 7,5 milioni di euro. Si ripartirà, pertanto, da un gruppo di senatori e giovani (come Fagioli, Miretti e Soulè), mentre almeno a gennaio non dovrebbero essere fatte operazioni alla Vlahovic, ma si lavora in vista dell’estate cercando di portare a Torino almeno uno tra Kiwior, Maehle ed il torinista Singo.

Juve, ultimo flop dell’era Agnelli: nuovo CdA e la rivoluzione a tappe Fonte: ANSA

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