La fine dell’era di Andrea Agnelli alla Juventus, con le dimissioni in blocco di tutto il Consiglio di amministrazione maturate nella tarda serata dell’ultimo lunedì di novembre quando l’inchiesta Prisma ha maturato quel che poi è emerso, archivia il ciclo che fu ed è riconducibile al figlio di Umberto ma con lui anche a quel ramo della dinastia che ha segnato, oltre all’industria automobilistica e la politica, anche il calcio.
Un vezzo dell’Avvocato Agnelli, una passione per Umberto e Marella e i giovani Elkann. Quando si consumò questo strappo, tornò in auge il nome del cugino americano, ma tornese (addirittura di fede granata, secondo alcuni rumors che circolano): Alessandro Nasi.
- Juve, chi è Alessandro Nasi: il cugino americano
- Alessandro Nasi, la prima scelta per il dopo Agnelli alla Juve
- Il ruolo di Nasi nella partita Juve e per Elkann
- Juventus, Jaki Elkann a un bivio
- Rifondazione Juventus: ecco il nuovo corso
- Le figure nuove: arrivano Trezeguet e Del Piero?
Juve, chi è Alessandro Nasi: il cugino americano
Cugino di Andrea e di Jaki Elkann e dei suoi fratelli, Lapo e Ginevra, Alessandro Nasi è una figura defilata della dinastia Agnelli che, fino a questo momento, ha occupato ruoli primari pur non apparendo mai in eccesso curando quella discrezione, così borghese e così torinese, che aveva segnato poi le scelte dei suoi genitori.
Figlio di Andrea Nasi e di Daniela Remmert, esponenti di note famiglie torinesi attive nell’imprenditoria, è imparentato con gli Agnelli grazie al matrimonio del barone Carlo Nasi con Caterina Aniceta Agnelli e, dunque, è cugino di John Elkann, figlio di Margherita Agnelli e del giornalista Alain.
Alessandro Nasi, la prima scelta per il dopo Agnelli alla Juve
Nato e cresciuto a Torino, Alessandro Nasi si è laureato in Economia per poi intraprendere un percorso di formazione professionale e di consolidamento delle competenze negli Stati Uniti, dove ha vissuto a lungo. Praticamente metà della sua vita.
Nasi ha maturato anni di esperienza a Wall Street, ha lavorato per le principali banche di investimento come Merril Lynch e Jp Morgan e poi sotto la guida dell’ex Ceo di Fca, Sergio Marchionne.
In tempi più recenti prima ancora della Juventus, il suo nome era stato accostato alla Ferrari, altra croce e delizia di Jaki che ha preferito, poi, optare per una figura più tecnica e di lungo corso manageriale come Fred Vasseur.
Alessandro Nasi con Sergio Marchionne
Il ruolo di Nasi nella partita Juve e per Elkann
Oggi Nasi è presidente di Comau, industria del ramo della robotica che fa parte del gruppo Stellantis e si è stabilito a Torino per seguire i propri affari e la famiglia, costruita con la compagna Alena Seredova (ex moglie del portiere della Juventus, Gigi Buffon) e la bambina nata dalla loro unione, Vivienne Charlotte oltre ai due figli della modella e attrice, Louis Thomas e David Lee. Da poche settimane, tra l’altro, ha annunciato le nozze che saranno fissate a breve con l’ex modella e attrice.
Nasi con Alena Seredova
Il rapporto di fiducia con i cugini Elkann è tale da aver indubbiamente condizionato le scelte effettuate, in queste intense e sconvolgenti settimane; questo rapporto sarebbe avvalorato dunque dallo scenario descritto con dovizia di particolari e ripreso da Dagospia nella serata di mercoledì 14 dicembre.
“Quando il clamore dell’inchiesta sui conti della Juve sarà scemato, la dirigenza della società, per ordine di John Elkann, dovrà procedere a un’OPA per l’uscita dalla Borsa. È la strada più rapida per sfilare i bilanci all’occhiuto controllo della Consob. […] sei mesi di tempo per procedere al delisting, […] Gianluca Ferrero, ha il compito di portare a galla tutti i documenti e le carte sulla mala gestio degli ultimi anni, by Andrea Agnelli”, in merito al famigerato delisting del club bianconero, società quotata in Borsa dall’ormai lontano 2001.
Juventus, Jaki Elkann a un bivio
La valutazione ultima dell’erede dell’Avvocato Agnelli, Jaki inciderà in modo irreversibile sulle sorti del club amato proprio da Gianni. Questa decisione metterà:
“John Elkann davanti a un bivio: vendere la maggioranza delle quote oppure, come consigliano Alessandro Nasi (imprenditore e cugino di John, Ginevra e Lapo Elkann, ndr) e altri familiari, oppure aspettare tempi migliori, anche per evitare a tifosi e città un ulteriore trauma”, si legge su Dago.
Se così è stato, il peso di Nasi, sarebbe determinante. Uomo fidato, di estrema preparazione in campo finanziario, attento conoscitore delle realtà aziendali di famiglia e ritenuto non solo competente ma nel cerchio magico (molto ristretto) che Jaki ha disegnato nel corso di questi anni di gestione. Ristretto perimetro che annovera anche l’attuale presidente della Juventus, Gianluca Ferrero nel cui studio, pare, sia stata anche indicata la sede della importantissima Dicembre.
Nel 2020, come rivelato da Calcio e Finanza, Nasi è entrato anche nella società danese Lego: se sarà lui a prendere in mano la Juventus, oggi poco più che una mera ipotesi alla luce dei recenti sviluppi e le pressioni sul cugino Jaki Elkann, assicurerà continuità ad alto livello, pur tenendo conto di un contesto intricatissimo per via delle vicende giudiziarie che interessano la società e che investono anche, di riflesso l’altrettanta complicata e intricatissima vicenda legata all’eredità Agnelli.
il cugino John Elkann alle spalle della madre Margherita Agnelli
Rifondazione Juventus: ecco il nuovo corso
Dicevamo che, stando alle ultime mosse, Nasi ricopre un ruolo sempre più rilevante anche se non ricopre ruoli o funzioni nella Juventus, affidata appunto a Ferrero e ciò malgrado fosse stato indicato come successore di Andrea Agnelli (suo cugino) in tempi antecedenti.
All’epoca, fu il Corsera a indicare in Nasi, nell’aprile del 2021, il successore ideale per la società bianconera ma di certo l’esplosione dell’inchiesta Prisma ha ribaltato la situazione e gli equilibri interni.
Una figura come quella di Alessandro Nasi vorrebbe implicare più attenzione agli aspetti finanziari e a quei conti in sofferenza, ma per ora e se quanto rivelato da Dago dovesse concretizzarsi la sua convinzione sarebbe quella di una sorta di uscita di scena, un disimpegno graduale della famiglia almeno in questa fase così delicata.
Le figure nuove: arrivano Trezeguet e Del Piero?
L’eventuale nuovo corso alla Juve vorrebbe recuperare quell’intesa con la tifoseria interrotto con la scelta della Superlega, su cui il parere della Corte UE peserà come un macigno, assecondando quell’alone romantico e nostalgico che spesso si associa ai ritorni a un passato glorioso.
L’unica via per giungere a una sorta di pacificazione sarebbe far rientrare in società le vecchie glorie del club come David Trezeguet, pronto a diventare direttore sportivo o Alessandro Del Piero, che prenderebbe il posto lasciato vacante da Pavel Nedved.