Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri è il grande imputato per la sconfitta bianconera negli ottavi di finale di Champions League contro il Villarreal. L’ennesima eliminazione della Vecchia Signora da favorita dopo quelle con Ajax, Lione e Porto, altra gara nella quale la Juve non ha giocato bene, non ha sfruttato la superiorità tecnica e ha finito per fare la gara degli avversari. Allegri sembra aver perso il tocco, e questa sconfitta rimette tutti in bilico.
- Juventus, Allegri e le futili accuse di catenaccio al Villarreal
- Critiche da ogni parte ad Allegri e alla Juventus
- Juventus, le debolezze di Allegri sono ormai palesi
Juventus, Allegri e le futili accuse di catenaccio al Villarreal
“Noi ci abbiamo provato, ma loro si sono messi in 9 dietro la linea della palla. Abbiamo avuto le nostre occasioni nel primo tempo, la loro intenzione era portare forse la partita ai supplementari o sfruttare l’episodio che c’è stato. Dopo abbiamo perso la dimensione del campo, non siamo riusciti a recuperarla e abbiamo preso altri due gol”.
Questa una parte delle dichiarazioni di Allegri ad Amazon Prime nel posto gara. Curioso che il tecnico bianconero accusi gli iberici di catenaccio, quando per tutta la stagione abbiamo visto una Juve che dire a trazione difensiva non renderebbe l’idea. Con l’assenza di McKennie e il lavoro troppo di interdizione affidato a Locatelli, alla Juve sono mancati gli inserimenti e la profondità. Nessuno che tentava la giocata (l’unico è stato Cuadrado, durato un tempo), nessun centrocampista che si inseriva.
Allegri sta provando a formare Rabiot come moderno Matuidi, ma fin qui con scarisissimi risultati. Manca un Pjanic della situazione, e forse è una delle zone nelle quali si dovrà intervenire, ma il tecnico bianconero sta riuscendo nel difficile compito di tappare le ali a Vlahovic. Questa, più di ogni altra, è la grande colpa di Allegri.
Critiche da ogni parte ad Allegri e alla Juventus
Come era prevedibile, questo è il momento delle critiche, della delusione delle analisi. La sconfitta della Juventus ha avuto molto eco in Italia ma anche all’estero, con le aperture delle maggiori testate sportive straniere tutte unite nel considerare un fallimento disastroso l’eliminazione bianconera.
In Italia i giornali si sono scatenati. “La Juve sbatte il muso” titola la Gazzetta, “Zero Juve” preferisce Tuttosport, “La guardiamo in TV” il commento lapidario del Corriere dello Sport. Il più critico nel nostro paese è come sempre Paolo Bargiggia, che su Twitter se la prende anche con Max Allegri:
“Alla Juventus i primi colpevoli sono per distacco i suoi dirigenti a partire da Andrea Agnelli, che negli ultimi tre anni non ne ha azzeccata una. Poi viene Allegri, con la sua presunzione nel credere che il calcio non cambi e non si evolva”.
Durissime critiche anche dall’estero, per esempio dal giornalista di ESPN Alex Pareja, che da Twitter demolisce i bianconeri, prendendoli in giro anche per la tanto decantata Superlega:
“Ecco perché vogliono la SuperLega… gli dà fastidio che qualcuno, con un lavoro serio e un buon progetto, resista ai modelli fatti con soldi e ‘mi piace’. Questa Juve-Villarreal è stata una festa tattica. Epico”.
Anche in Francia, come riporta TMW, sono fortissime le critiche ad Allegri. FootMercato, per esempio, titola “Lo sconcertante discorso di Massimiliano Allegri dopo il monumentale fiasco della Juventus”, riprendendo le parole del tecnico subito dopo la gara, quando aveva detto di essere “conento della prestazione e dei propri giocatori”.
Juventus, le debolezze di Allegri sono ormai palesi
Da inizio stagione, è ormai evidente che qualcosa non funzioni in casa Juventus. Certo, bisogna ammettere che Allegri non è stato aiutato nel dai suoi uomini ne dalla fortuna. Per esempio, pesantissima è l’assenza di McKennie, unico centrocampista col senso dell’inserimento a parte Locatelli. Anche il ko di Zakaria non ha aiutato a dare equilibrio a un reparto davvero in crisi.
Mettiamoci poi l’enorme stupidaggine di Rugani (schierato data l’assenza di Bonucci), episodio che ha indirizzato la partita, e il gioco è fatto. Le critiche, semmai, vengono da altre parti. La più grossa che gli stanno rivolgendo i tifosi bianconeri riguarda il modo nel quale viene servito Vlahovic. Alla Fiorentina impossibile da fermare, alla Juve spuntato e mal servito. Il serbo ha avuto alcune occasioni nel primo tempo, ma nella seconda frazione non ha mai ricevuto palloni giocabili.
Oltre a questo c’è la questione Locatelli. Al Sassuolo e in Nazionale il classe 1998 era un mago degli inserimenti, capace di segnare gol molto belli e anche importanti. Con la Juve, complice la mancanza di un vero regista, gioca troppo indietro e troppo bloccato, non risultando utile in fase offensiva.
Ultimo, ma non meno importanti, i cambi. Questo aspetto è sempre stato un punto di forza di Allegri, che ha vinto partite su partite coi gol della panchina (ricordiamoci di Douglas Costa). Contro il Villarreal, Allegri ha tenuto in panchina Dybala, Bernardeschi e Kean fino al gol del vantaggio iberico, per poi inserirli tutti nel giro di 5 minuti. La squadra si è poi sbilanciata e ha subito altre due reti.
Una gestione sbagliata, che non rende giustizia al valore del tecnico. Se la Juventus pecca in qualità, Allegri ci sta mettendo parecchio del suo per attirarsi addosso critiche.