Nelle traversie giudiziarie affrontate dalla Juventus quest’anno c’è sempre stato un convitato di pietra con cui il club avrebbe, prima o poi, dovuto fare i conti, ovvero l’UEFA. Siamo arrivati al redde rationem con Nyon, che dovrà decidere la sorte della società in merito alla partecipazione alle coppe europee prossime venture.
- I fronti giudiziari della Juventus tra plusvalenze e manovre stipendi
- Cosa rischia la Juve: dalla Conference alla Champions 2024-2025
- Gli scenari per la Juventus: possibile anche una multa
I fronti giudiziari della Juventus tra plusvalenze e manovre stipendi
Partiamo dai punti fermi: la Juve, a causa della penalizzazione di 10 punti in classifica come riformulata dalla Corte d’Appello Federale della FIGC (che ha sancito anche il proscioglimento dei dirigenti) e dai risultati sul campo nella volata finale del campionato 2022-2023, ha chiuso settima in classifica, potendo così partecipare alla prossima Conference League.
Sistemata anche la vexata quaestio della manovra stipendi con un patteggiamento, resta da fare i conti con il fronte UEFA.
In questo caso si parla di violazione del fair play finanziario gravato dai casi plusvalenze e stipendi, che rischiano di mandare a monte il cosiddetto settlement firmato dalla Juve alla fine dello scorso anno con Nyon (l’accordo in cui il club aveva ottenuto uno sconto sui 23 milioni di euro di sanzione con i vertici del calcio europei, dovendo quindi corrispondere “solo” 3 milioni rispettando però una serie di obblighi annuali riguardo determinati parametri di bilancio).
Cosa rischia la Juve: dalla Conference alla Champions 2024-2025
Il rischio principale è di vedersi annullata la partecipazione alla Conference, ma per la società questo sarebbe il male minore. Tuttavia pende una spada di Damocle sulla testa della Juve, e riguarda le tempistiche. Come riporta oggi la Gazzetta dello Sport se la decisione dei giudici non arrivasse entro la metà di questo mese (in teoria dovrebbe essere diramata la prossima settimana), c’è il rischio che il procedimento slitti.
E allora si metterebbe male per la Vecchia Signora, visto che a quel punto non sarebbe più in equilibrio precario la Conference 2023-2024, ma direttamente la partecipazione alle coppe europee della stagione successiva.
Ergo, la Juve rischierebbe qualcosa di più importante (con tutto il rispetto) della terza competizione UEFA, ovvero l’Europa se non proprio la Champions League 2024-2025, che presenterà un format allargato a 36 squadre e decisamente più ricco. Nel frattempo il relatore lussemburghese Helmut Schwärzler (facente parte dal gruppo di giudici che sta seguendo il caso, composto dal presidente Gulati, americano, la vicepresidente Bosniak, dalla Slovenia, lo spagnolo Beltran, l’inglese Bolingbroke e il tedesco Frank) ha concluso il proprio lavoro e ha presentato la documentazione.
Gli scenari per la Juventus: possibile anche una multa
Nel caso la sentenza ritardasse, la società bianconera non riuscirebbe a rispettare i tempi tecnici per depositare il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, considerando il fatto che il 7 agosto ci sono i sorteggi dei playoff di Conference in cui l’UEFA dovrà necessariamente avere il nome certo della squadra italiana partecipante.
In pratica, è una corsa contro il tempo per il probabile traguardo di venerdì 14 luglio, con la speranza che la sentenza arrivi con le tempistiche giuste e faccia scontare alla Juve la prossima Conference (subentrerebbe la Fiorentina). Ma non è escluso che se la possa cavare anche soltanto con una multa.