Paulo Dybala con il passare delle settimane si sta riprendendo la Juventus. Dopo la tormentata estate in cui è stato a un passo dall’addio, e dopo le panchine nelle prime giornate di campionato, l’attaccante argentino è decisamente salito nelle gerarchie di Maurizio Sarri, tanto da contendere il posto a Gonzalo Higuain al fianco di Cristano Ronaldo.
La Joya però non dimentica e in un’intervista a Tuttosport non risparmia qualche frecciata, anche a Paratici, che ad agosto tentò prima di venderlo al Manchester United, poi al Tottenham: “Non ho vissuto un’estate facile: ovviamente sentire il tuo nome accostato ad ogni squadra in cui tu non vuoi andare non è una cosa bella, ma questo è il calcio…”.
“Io prima che iniziasse il mercato avevo già fatto un’intervista nella quale dicevo che volevo rimanere a Torino, poi non ho più parlato: neppure in Coppa America e nelle vacanze. Penso che sia più importante parlare sul campo, con i fatti”.
“Non si sa mai come va a finire il mercato fino all’ultimo giorno, ma io volevo restare qua, volevo continuare la mia carriera nella Juventus. Penso di poter dare ancora tanto a questa maglia e sono molto felice di quello che ho dimostrato contro l’Inter. E’ meglio parlare in campo con i fatti”.
Dybala ai microfoni del Corriere della Sera ha poi mandato una stilettata a Massimiliano Allegri, con cui ebbe più di un contrasto nella scorsa stagione, quando l’argentino, posizionato più lontano dalla porta, non riusciva a rendere come voleva: “Sarri e Allegri sono diversi come maniera di giocare e questo già si vede. Con Allegri abbiamo fatte tante cose, ma credo che Sarri sia un po’ più offensivo e si vede già che gioca di più rispetto all’idea di calcio che aveva Allegri. Per dimostrarlo fino in fondo però dobbiamo aspettare quello che succederà”.
“Io penso che la Juve abbia fatto tante partite belle come gioco e aggressività. Ad esempio il primo tempo contro il Napoli: 45 minuti incredibili! Poi abbiamo mollato, ma io penso che sia quella la vera Juve. E quella che si è vista a San Siro. In una partita così importante e dove c’era tanta tensione, noi abbiamo giocato con tranquillità. Abbiamo fatto 24-25 passaggi per arrivare sotto la porta, quando c’erano dieci giocatori dentro l’area”.
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