Tra un mese e mezzo potrà allenarsi regolarmente e non solo per proprio conto e a marzo potrà anche scendere in campo ma Paul Pogba il suo ritorno al calcio giocato non lo farà con la maglia della Juventus. Come era nell’aria da tempo, e con un certo anticipo rispetto alle date ipotizzate, il club e il calciatore hanno infatti raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto, in scadenza nel 2026, come fa sapere La Repubblica.
Il contratto di Pogba
Il centrocampista francese aveva uno stipendio da 8 milioni di euro netti più bonus, che durante la squalifica era stato ridotto a 2000 euro al mese: un risparmio forte per i bianconeri che non hanno mai pensato a reintegrare il giocatore nonostante il parere positivo del Tas, che aveva ridotto la squalifica da 4 anni a 18 mesi.
Sia Thiago Motta che Giuntoli erano stati alquanto chiari nelle scorse settimane, battendo l’accento sui verbi al passato (“è stato un grande giocatore”) lasciando capire che il sogno di Pogba di rientrare proprio con la Juve sarebbe stato destnato a rimanere tale.
Il futuro di Pogba
E ora? Il suo entourage, guidato da Raffaela Pimenta, sta sondando diverse piste e in pole c’è l’Inter Miami di Messi ma anche il Los Angeles FC sempre in Mls. Una soluzione tampone potrebbe essere accettare i soldi arabi per reinserirsi inizialmente in un campionato meno stressante e meno impegnativo come la Saudi League.
Arrivato giovanissimo e a costo zero alla Juve e ceduto al Manchester United per 110 milioni, Pogba era tornato alla Juventus ancora a costo zero nel 2022 ma in due stagioni ha collezionato 12 presenze tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, martoriato dagli infortuni muscolari ma anche dalla rottura del menisco laterale nell’estate del 2022. Fino alla positività al doping dopo l’esame del 20 agosto 2023 contro l’Udinese e la lunga squalifica.