All’indomani dell’avvento della nuova era con il commiato, atteso e annunciato, di Andrea Agnelli dalla Juventus e l’insediamento di una figura di alto profilo come Gianluca Ferrero, affiancato da Maurizio Scanavino, la società si appresta a giocare su altri fronti le partite più delicate.
Come è noto, il 20 gennaio 2023 (alle ore 12.30) si terrà l’udienza davanti alla Corte d’Appello federale sul caso plusvalenze nel quale sono coinvolte la Juventus e altre otto società quali Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara, con la richiesta di revocazione della Procura federale in base ai nuovi elementi di imputazione emersi dalle carte dell’inchiesta Prisma, condotta dalla procura di Torino.
- Inchiesta Prima Juve, l'ultima di Agnelli
- Il nuovo assetto della Juventus
- Le mosse della giustizia sportiva: il 20 gennaio
- La riapertura e la richiesta di sanzioni
- La decisione: riapertura e sanzioni
- La manovra stipendi e la giustizia sportiva
Inchiesta Prima Juve, l’ultima di Agnelli
Quanto maturato in primavera, sarebbe da rivedere da parte della Procura Federale a seguito di quanto la Procura di Torino ha visto emergere, nel corso delle indagini, in questi travagliati mesi di approfondimento su plusvalenze, manovra stipendi e anche sulla ormai celebre carta Ronaldo.
La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i dirigenti juventini, tra i quali l’ex presidente Andrea Agnelli, il quale ha annunciato, all’assemblea degli azionisti del 18 gennaio, nel suo discorso, la sua decisione di lasciare le cariche nelle aziende del gruppo, ovvero Exor e Stellantis.
Andrea Agnelli durante l’Assemblea dei soci
Il nuovo assetto della Juventus
L’ultimo atto per Andrea Agnelli, dimissionario come il resto del CdA a seguito dell’indagine della Procura della Repubblica di Torino sulle plusvalenze e, soprattutto, sulla “manovre stipendi” che si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio per 12 indagati, a partire dallo stesso Agnelli.
In attesa di quel che ne verrà, l’assemblea si è chiusa con quanto già stabilito in questi mesi preparatori a seguito del comunicato del 28 novembre 2022. Il nuovo presidente designato da Exor è Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società e uomo di fiducia di Jaki Elkann, come d’altronde Maurizio Scanavino, che è stato investito formalmente dell’incarico di amministratore delegato e al quale saranno demandate le scelte operative e gestionali.
Le mosse della giustizia sportiva: il 20 gennaio
In questo scenario, le carte sono state trasmesse e acquisite alla procura federale e, nella sua richiesta per revocazione, il procuratore ha sottolineato come il quadro sia del tutto cambiato: in occasione dei primi processi, sotto accusa era una ricognizione sui valori messi a bilancio che ipervalutavano alcuni calciatori.
Il famoso confronto cifre fittizie-quotazioni di Transfermarkt che aveva suscitato interrogativi e non convinto affatto i giudici. Adesso che la procura di Torino, attraverso documenti e intercettazioni, ha raccolto elementi che trascendono quanto fotografato in precedenza, pure per la giustizia sportiva si riapre un capitolo nuovo e così anche per il procuratore Giuseppe Chiné, nello specifico, che avrebbe maturato un quadro istruttorio altrettanto forte.
La riapertura e la richiesta di sanzioni
Avventurarsi su quel che si potrebbe profilare nella giornata di domani rappresenta un azzardo, anche se sembrerebbe che il procuratore Chiné possa esporre le ragioni legate alla necessità della riapertura e formulare, al tempo stesso, la richiesta di sanzioni. E su questa eventualità, si potrebbero paventare sorprese rispetto a quanto già avvenuto mesi fa.
Dal punto di vista tecnico, come ha sottolineato l’avv. Ettore Traini nel suo precedente articolo in esclusiva per Virgilio Sport,
“Nel caso che ci occupa, come risulta ora dagli atti depositati dalla Procura di Torino, vi sono alcune intercettazioni telefoniche che, di per sé sole, sono in grado di corroborare l’ipotesi accusatoria. Non è dato sapere per quale ragione questi importanti e decisivi mezzi di prova non fossero già in possesso della Procura Federale come appunto avvenuto in passato. Ciò che in ogni caso è possibile ora fare, da parte della Procura Federale, è una impugnazione per revocazione, se ne ricorrono i presupposti.
In particolare, secondo l’art 63 del codice di giustizia sportiva, è possibile impugnare per revocazione tutte le decisioni divenute definitive adottate dagli organi di Giustizia sportiva. Tuttavia le ipotesi in cui ciò può avvenire sono tassative e sono previste dalle lettere a);b);c);d);e) del medesimo articolo 63 e queste vanno comunque interpretate alla luce del principio del “ne bis in idem”, secondo il quale non si può essere sottoposti a giudizio due volte per lo stesso fatto”.
La decisione: riapertura e sanzioni
Le decisioni a seguire potrebbero giungere a conclusione di una camera di consiglio sulla cui durata non v’è certezza, nel senso che i tempi non sono affatto sicuri e da venerdì si slitterebbe potenzialmente a lunedì, per valutare se procedere o meno alla riapertura o no del processo, sanzioni (probabilmente multe e inibizioni) o assoluzione.
La manovra stipendi e la giustizia sportiva
Sull’onda di questi mutamenti, centrali, dello scenario che ha investito la Juventus e con il club anche le altre società (quelli delle famose partnership con la Juve), la procura federale potrebbe proseguire sul fronte della discussa “manovra stipendi”, che ha indirizzato e concentrato l’attività investigativa e poi della procura sul versante della magistratura ordinaria.