Cambiano i giocatori e i allenatori, arrivano i fuoriclasse, ma la sostanza è sempre quella: malgrado la vittoria per 3-2 all’Allianz Stadium, ancora una volta la Juventus è prematuramente fuori dalla Champions League, eliminata dal Porto in virtù dell’1-2 subito all’andata.
Sotto accusa, su tutti, forse per la prima volta, è Cristiano Ronaldo, arrivato tre stagioni fa in bianconero per far fare il salto di qualità alla Juve in chiave Champions ma, in particolare ieri, autore di una prestazione molto deludente che ha suscitato anche molte polemiche per il suo girarsi in barriera in occasione del gol decisivo dei portoghesi, il secondo, nei supplementari. CR7 starebbe pensando sempre più all’addio a fine stagione.
A questo proposito il giornalista de La Verità Gigi Moncalvo è intervenuto a Radio Punto Nuovo nel corso della trasmissione Punto Nuovo Sport Show e sulla prestazione della squadra è stato durissimo: “Anche una squadra di dilettanti ha imparato a difendere su un calcio di punizione come quello tirato dal Porto. La Juventus non ha più l’umiltà di avere uomini che si stendono a terra, neppure Cuadrado lo ha fatto. Siamo di fronte a una tragedia sportiva”.
Poi sono arrivate le frecciate al portoghese: “Comprare Cristiano Ronaldo per lo scudetto, come dicono in tanti, è come avere Belen solo per un bacetto. La scelta di CR7 è stata castrante per la Juventus: se distruggi il castello costruito attorno alla Juventus di Allegri con la sua abilità di fare le sostituzioni che sono sempre state decisive, hai messo sulla torta una ciliegina dopo aver sgonfiato la torta”.
“Mi gioco la mano destra – ha continuato Moncalvo – che stamattina Cristiano ha passato ore al telefono con il suo manager Mendes perché non vuole più fare figuracce (in realtà ha usato un termine ben più colorito, ndr). Non c’entra più niente con questa squadra, ma ha ancora un anno di contratto. Vuole evitare che sia la Juventus che si disfi di lui, ed è lui che vuole mandare a quel paese la Juventus. Sta iniziando l’operazione di sganciamento, dopo tre anni avari di soddisfazione, come venirne fuori”.
Tutte ipotesi legittime, ma, appunto, Cristiano ha un contratto che scade nel 2022, e anche se Paratici nega che il rinnovo sia all’ordine del giorno, quale società sarebbe disposta a pagare un ingaggio annuale da oltre 30 milioni di euro come quello che percepisce il portoghese in caso di addio anticipato?