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Juventus, stangata per i fratelli Elkann e per il presidente Ferrero: l'eredità di Gianni Agnelli al centro del caso

Il Gip della Procura di Torino ha disposto il sequestro di beni per circa 74,8 milioni di euro nei confronti dei tre fratelli Elkann (John, Lapo e Ginevra) e per Gianluca Ferrero: l’ipotesi è dichiarazione fraudolenta e truffa

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Una nuova bufera rischia di investire la famiglia Elkann in quello che sta diventando un vero e proprio giallo finanziario e che riguarda le vicende della successione ereditaria di Marella Caracciolo e delle controversie che ne sono nate. In questo momento a finire nel mirino della magistratura ci sono i tre fratelli Elkann (John, Lapo e Ginevra) a che il loro commercialista Gianluca Ferrero (attuale presidente della Juventus) e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruningen.

Le accuse della Procura di Torino

Il Gip della Procura di Torino ha disposto il sequestro di 74,8 milioni di euro tra beni immobili e finanziari nei confronti di John, Lapo e Ginevra Elkann, del loro commercialista Gnaluca Ferrero e del notaio svizzero Urs Robert Von Gruningen. Nei loro confronti, la procura torinese ipotizza anche i reati di dichiarazione fraudolenta e di truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo gli inquirenti è stata reperita una considerevole mole di documentazione contabile ed extracontabile che ha confermato l’iniziale ipotesi accusatoria, quella di una fittizia residenza estera da parte di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato.

Secondo le accuse, questa residenza fittizia sarebbe parte di un disegno volto a sottrarre l’ingente patrimonio alle leggi di successori vigenti in Italia e di fatto anche al Fisco. Secondo l’accusa la residenza in Svizzera della vedova di Gianni Agnelli sarebbe stata solo formale e non effettiva. Al centro degli accertamenti per frode fiscale ci sarebbe secondo gli inquirenti un’evasione di circa 42,8 milioni di euro sulla rendita vitalizia percepita da Caracciolo, 29 milioni su redditi di capitale, 32 milioni sulle imposte di successione.

L’intricata storia dell’eredità Agnelli

La storia dell’eredità di Gianni Agnelli è lunga e decisamente intricata e vedi di fronte da una parte Margherita Agnelli e dall’altra i fratelli John Elkann (figlio di Margherita), Lapo e Ginevra. Nel 2004 dopo la morte del padre, Margherita firmò un accordo in cui rinunciava alle quote azionarie del padre e alla futura eredità della mamma Marella Caracciolo in cambio di 1,2 miliardi di euro. Nel 2007, Margherita ha avviato un’azione legale per ottenere il rendiconto dei beni del padre, sospettando che non le fosse stata rivelata l’intera consistenza del patrimonio. Azione che nel 2015 fu giudicata infondata dalla Cassazione, nel 2020 altra azione legale di Margherita Agnelli sostenendo ce l’accordo fosse nullo e da quel momento è cominciata una disputa che non si è ancora risolta.

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