Il clima è sempre più pesante nello spogliatoio della Juventus. Tensioni acuite dal naufragio nelle coppe avvenuto nell’arco di una settimana. Psv ed Empoli hanno reso l’atmosfera irrespirabile. Prima Locatelli e Weah e poi Perin, infatti, hanno lanciato segnali di un’insofferenza crescente. E, ora, spunta la confessione di un calciatore: “Non sopportiamo più Motta”. Con Maifredi, cui l’italo-brasiliano è stato più volte paragonato, che prende le distanze dal collega.
- Juventus, la confessione choc di un calciatore su Motta
- Giuntoli difende il progetto, ma occhio a Conte
- E Maifredi prende le distanze da Thiago Motta
Juventus, la confessione choc di un calciatore su Motta
A sganciare la bomba è il Corriere della Sera, che riporta la rivelazione di un calciatore a un amico fidato. No, niente nomi. Ma la conferma che lo spogliatoio ribolle. Che è sul punto di esplodere. E che il rapporto con l’allenatore è ormai ai minimi termini. “Non sopporto Motta, e non sono l’unico” avrebbe confessato.
Le cause vanno oltre i risultati deludenti della Juve. E sono da ricercare nella gestione del gruppo, spesso cervellotica. “Non sai mai cosa aspettarti, da titolare a 90 minuti in panchina” avrebbe spiegato. Certo, all’ambiente non ha giovato il duro sfogo del tecnico che al termine della disfatta ai rigori con l’Empoli ai quarti di Coppa Italia ha dichiarato: “Alla Juventus c’è chi pretende senza dare niente”. Un’accusa che ha finito per alimentare il fuoco della polemica.
Giuntoli difende il progetto, ma occhio a Conte
Nella giornata di ieri è uscito finalmente allo scoperto anche Cristiano Giuntoli, criticatissimo dalla tifoseria bianconera per il silenzio post figuraccia di coppa. Il football director della Juventus ha confermato che “Motta non è in discussione”, ma la verità è che l’ex Bologna resterà sotto osservazione fino al termine della stagione.
E anche centrando l’obiettivo stagionale, ossia la qualificazione in Champions League, la sua permanenza non è scontata. Il CorSera riferisce che in società c’è chi pensa e spinge per il ritorno della bandiera Antonio Conte, che, dopo il (non) mercato di gennaio ha iniziato a palesare i primi mal di pancia alle falde del Vesuvio.
E Maifredi prende le distanze da Thiago Motta
Più volte Motta è stato accostato dai tifosi a Gigi Maifredi, l’allenatore diventato simbolo del fallimento alla Juventus dopo quell’unica annata disastrosa al timone della Signora nel 1990/91. Proprio il tecnico di Lograto, intervistato dal Corriere dello Sport, respinge il paragone con l’italo-brasiliano.
“Cosa c’entro con lui? Io avevo 14 giocatori e due stranieri e nelle prime 20 partite eravamo primi o secondi, poi la situazione precipitò a febbraio”. Maifredi sottolinea che invece “Motta ha 30 calciatori, uno più bravo dell’altro, ma ha sbagliato a voler portare a Torino il calcio che aveva mostrato a Bologna. Con Aebischer, Freuler e Ferguson aveva un centrocampo di altissimo livello intellettuale e molto ricettivo, mentre Koopmeiners, che amo, è un pesce fuor d’acqua. Thiago avrebbe dovuto sposare una strada nuova anche perché gli sono cambiati addosso gli obiettivi e le aspettative”.