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Karate, Sandra Sanchez e una vita spinta oltre il limite: il documentario su Rakuten TV

Karate-do: il cammino di Sandra Sanchez: è il documentario in onda da giovedì 21 settembre sulla più grande karateka della storia moderna. La sua vita, le sue ambizioni e gli incredibili successi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una vita da romanzo merita di essere raccontata anche attraverso gli occhi del mondo che la circonda. E Sandra Sanchez, quando s’è vista recapitare una mail da parte di una casa produttrice intenzionata a portare sul piccolo schermo la sua storia, mai avrebbe immaginato di lanciarsi in un viaggio di riscoperta di se stessa.

Perché davanti a una telecamera si possono scoprire cose mai viste prima, perché l’occhio che osserva è differente e riesce a cogliere persino particolari e dettagli che in presa diretta erano sfuggiti.

All’inizio pensavo fosse una follia l’idea di diventare la protagonista di un documentario. Poi ho capito che alla gente interessava conoscere e sapere cosa ci fosse dietro a quel volto di Sandra che hanno conosciuto negli ultimi 10 anni. Dei 32 precedenti, però, nessuno aveva mai raccontato nulla, almeno non in maniera così approfondita. Quando ho capito che questo viaggio serviva più a me che a chi mi stava davanti, allora ho compreso la portata di questo progetto.

La più grande karateka della storia moderna

Sandra Sanchez Jaime è probabilmente la più grande karateka che la storia moderna abbia potuto mostrare mondo. Dal 2015 al 2022 ha messo insieme un bottino fatto di 14 medaglie d’oro, vincendo ogni competizione esistente sul pianeta terra, dai Giochi Olimpici (Tokyo) ai Mondiali (due volte), dai campionati Europei (7 titoli) al World Games, l’ultima manifestazione che l’ha consegnata alla leggenda grazie al trionfo ottenuto a Birmingham nel luglio 2022.

Una carriera invidiabile e inimitabile, ancor più pensando che fino all’età di 32 anni di lei ad alto livello non c’era traccia.

Ho attraversato molte fasi della mia vita nelle quali il karate non era al centro della scena. Quando mia madre si ammalò decisi di starle accanto, rinunciando a proseguire la mia avventura nell’High Performance Center e quindi anche con la nazionale spagnola. Addirittura in seguito a quella “rottura” decisi di trasferirmi in Australia per due anni, continuando a insegnare karate ai più piccoli, ma sentendomi lontana dal mondo che circonda una atleta. Poi è scattata di nuovo la passione, grazie anche a Jesus Del Moral, che oltre ad essere allenatore nel tempo è diventato anche il mio compagno di vita. Dopo i 30 è tornata in me la voglia di spingermi oltre i miei limiti, e onestamente ne è venuto fuori qualcosa che non poteva essere previsto.

Karate-do: il cammino di Sandra Sanchez

Karate-do: il cammino di Sandra Sanchez

è un documentario di sessanta minuti in cui è condensata un’intera esistenza. Da giovedì 21 settembre è in esclusiva su Rakuten TV, ed è stato proiettato in anteprima in Spagna, raccogliendo unanimi consensi.

È stata un’esperienza molto particolare. Mi ha aiutato a scoprire lati di me che non conoscevo, a partire dalla considerazione che avevo di me stessa. Ho capito che in alcuni momenti, specie quelli più duri, sono stata molto più forte di quanto realmente credessi di essere stata. Ho visto una Sandra diversa, più consapevole dei suoi mezzi, capace di canalizzare al massimo la propria energia.

Il libro sul karate per i bambini

Oggi che non è più una atleta quell’energia ha deciso comunque di canalizzarla in altri settori.

Intanto ho cominciato a tenere seminari in tutto il mondo. Prima venivo invitata ovunque, ma per via degli allenamenti raramente potevo andare. Ora sto recuperando sulla tabella di marcia e al contempo ho scritto un libro di karate rivolto ai bambini, e adesso un documentario. Quale sarà la prossima avventura? Magari un film sulla mia vita, chissà…

Dopotutto la sua è una storia fuori dal comune.

È una storia unica, poiché diversa come lo è quella di ogni singola persona. Quando a 4 anni mia madre mi spinse a provare a fare danza, io le chiesi di andare a fare karate, poiché c’era già mio fratello. Ho seguito il mio istinto e ho saputo canalizzare tutta l’energia in quello che avrei voluto fare. Ogni bambina deve sentirsi libera di esprimere la persona che è: a quell’età si fatica a capire bene cosa si vuole dalla vita, pertanto se qualcuno sente di essere portato per qualcosa in particolare è giusto ascoltare il proprio istinto.

Il primo mondiale a Madrid, nel 2018

Sandra ha vinto più di qualunque altra karateka al mondo, tanto da restare imbattuta per 35 competizioni di fila dal 2015 al 2020. E benché tutti ricordino l’oro olimpico di Tokyo, nella sua menta c’è un’altra vittoria che le ha rapito il cuore.

Il primo mondiale a Madrid, nel 2018. Quando vidi l’arbitro alzare il braccio e compresi di avercela fatta mi voltai verso il pubblico e lì vidi i miei genitori. Piangevamo tutti assieme, perché mai avremmo immaginato di vivere nella realtà quella scena sognata e pensata chissà quante volte nella nostra mente. Chiaro, un oro olimpico ti consacra alla leggenda sportiva, ma a Tokyo ammetto che c’era un’atmosfera particolare, un po’ ovattata. Anche se vinsi nella patria del karate, battendo la beniamina di casa. Ancora oggi in Giappone, se mi vedono per strada, mi fermano e vogliono conoscermi, poiché sono diventata talmente popolare da non sapere davvero come possa essere accaduta una cosa simile. Anche l’ultima vittoria ai World Games a Birmingham è stata particolare: era una competizione che mi era sempre sfuggita, averla vinta è stata come chiudere un cerchio. E infatti decisi di ritirarmi.

Anche perché a Parigi 2024 il karate non sarà nel programma olimpico.

Magari, se fosse rimasto, avrei continuato per altri due anni.

Il balcone di Romeo e Giuletta, a Verona

Nella vita della Sanchez, 42 anni compiuti lo scorso 16 settembre, c’è anche un po’ d’Italia.

Sin da bambina sono sempre stata una tipa molto romantica e fantasticavo di poter andare un giorno sotto al balcone di Romeo e Giuletta, a Verona. Quando finalmente ne ho avuto l’opportunità ho coronato davvero un desiderio che avevo da tantissimi anni e vi assicuro che ho provato un’emozione unica. L’Italia è un paese meraviglioso, e poi il karate italiano vanta tante eccellenze: con Viviana Bottaro e Carola Casale ci siamo affrontate tante volte, spesso anche in finale, ed è nato un legame particolare che va oltre la nostra appartenenza a questa disciplina. C’è stato un periodo in cui Italia e Spagna si giocavano sempre le medaglie più importanti e lo ricorderà sempre con affetto.

Un motivo in più per pensare che questo documentario possa trovare tanti curiosi (e non solo appassionati) disposti ad ammirarlo e ad apprezzarne il lavoro.

Io spero che la gente, guardandolo, possa provare delle belle emozioni. Io c’ho messo davvero una parte del mio cuore affinché potesse emergere il vero lato di Sandra, con i suoi pregi e i suoi difetti, attraverso il racconto dei giorni felici e dei momenti più tristi. Oggi mi sento una persona pienamente realizzata e mi rende orgogliosa sapere che là fuori c’è gente che possa trovare ispirazione ascoltando la mia storia. Anche chi ha conosciuto il periodo d’oro della Sanchez che vinceva tanto (praticamente tutto…) potrà scoprire cose nuove, e vedere che c’è stato un prima e un dopo. Ripeto, all’inizio pensavo fosse folle spendersi in un progetto simile. Ma strada facendo ho capito che stavo facendo davvero la cosa giusta.

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