Franck Kessié e il calcio di rigore, un rapporto che nel corso degli anni ha regalato enormi soddisfazioni all’ivoriano: sull’abilità dagli undici metri l’ex Atalanta si sta costruendo un nome, una carriera, all’insegna di portieri spiazzati. O quasi.
Otto dei suoi dieci goal in campionato sono arrivati grazie ad esecuzioni perfette dal dischetto, in contrasto con i due errori che macchiano una percentuale comunque da urlo (89% di realizzazione, 25 rigori su 28 realizzati complessivamente): l’ultimo portiere in ordine di tempo a riuscire nell’impresa di ipnotizzare il centrocampista del Milan è Wojciech Szczesny, uno che peraltro ha parato tre dei quattro penalty affrontati contro i rossoneri tra Roma e Juventus.
Il polacco si è aggiunto al ristretto novero degli estremi difensori ‘kryptonite’ per Kessié: il primo a recargli un dispiacere fu Stefano Sorrentino (che è anche uno dei pochi ad aver parato un rigore a Cristiano Ronaldo) in un Milan-Chievo del 18 marzo 2018, seguito da Bartłomiej Dragowski in Milan-Fiorentina del 29 novembre 2020.
Il dato realizzativo di Kessié avrebbe potuto essere anche più ampio se solo non si fosse diviso l’onere con Zlatan Ibrahimovic in occasione dei 17 rigori assegnati al Milan in questo campionato, più di qualsiasi altra squadra nei cinque maggiori campionati europei: dal 2004/2005, il record in Serie A spetta alla Lazio (nella passata annata furono 18).
Tanti penalty ma anche maggiore possibilità di errore ovviamente: per la precisione sono 5 i rigori sbagliati in questa Serie A dal Milan, primato negativo alla pari con gli spagnoli dell’Eibar.
Per la Juventus, invece, si è trattato del settimo tiro dal dischetto a sfavore (il record, a partire dal 2004/2005, è di 12 nella stagione 2019/2020).