Arrivano le prime conseguenze della decisione della World Boxing di introdurre il test genetico “per determinare l’eleggibilità di atleti uomini e donne che vogliono prendere parte alle competizioni”, con Imane Khelif che è stata esclusa dall’Eindhoven Box Cup, scatenando l’ira del direttore del torneo e del sindaco della città olandese contro la Federazione Pugilistica Internazionale.
- Khelif esclusa dall’Eindhoven Box Cup
- L’attacco del torneo e della città di Eindhoven alla World Boxing
Khelif esclusa dall’Eindhoven Box Cup
Niente ritorno sul ring per Imane Khelif. La pugile algerine era infatti intenzionata a tornare alle competizione in occasione dell’Eindhoven Box Cup che si sarebbe tenuta nell’omonima città olandese, ma stando a quanto riportato da ESPN non si è iscritta entro la scadenza di giovedì.
Tutto ciò arriva però a meno di una settimana di distanza dalla decisione della World Boxing di introdurre un test genetico obbligatorio “per determinare l’eleggibilità di atleti uomini e donne che vogliono prendere parte alle competizioni”. Scelta che aveva già scatenato varie polemiche e obbligato il presidente della federazione Boris Van der Vorst a scusarsi pubblicamente inoltre per aver inserito il nome di Khelif nel comunicato: “Sto scrivendo a voi personalmente per comunicarvi le mie formali e sincere scuse e riconoscere che la privacy avrebbe dovuto essere protetta. Questa politica mirerà a garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e un ambiente di competizione equo per uomini e donne”.
L’attacco del torneo e della città di Eindhoven alla World Boxing
La tempestività dell’esclusione di Khelif dal torneo di Eindhoven in seguito alle nuove norme hanno portato il direttore del reparto media del torneo olandese, Dirk Renders, a esprimere il proprio rammarico per la mancata presenza della pugile algerina vincitrice dell’oro olimpico ai giochi di Parigi 2024 nella categoria 66kg e scaricare subito la colpa, facendo un po’ intendere che possa essere dovuta proprio alla World Boxing: “La decisione di escludere Imane non è nostra. Ce ne rammarichiamo”.
Ben più diretto invece l’attacco del sindaco della città di Eindhoven Jeroen Dijsselbloem, che si è schierato contro le nuove regole della World Boxing in una lettere inviata alla Federazione pugilistica olandese e a quella internazionale: “Per quanto ci riguarda, tutti gli atleti sono benvenuti a Eindhoven. Escludere atleti sulla base di controversi test sul sesso non è certamente in linea con questo. Oggi esprimiamo la nostra disapprovazione per questa decisione e chiediamo all’organizzazione di ammettere Imane Khelif, nonostante tutto”.