Kobe Bryant e sua moglie, Vanessa Laine, non viaggiavano mai insieme. Come se avvertissero l’urgenza di mantenere alto il livello di attenzione e protezione nei riguardi del loro nido, della famiglia che avevano costruito e che desiderano entrambi proteggere. Avevano stretto un patto, un accordo che, secondo quanto riferisce People, prevedeva di non viaggiare mai insieme in elicottero, il mezzo di trasferimento prediletto da Black Mamba per i suoi spostamenti.
Il patto tra Kobe Bryant e Vanessa
“Bryant e Vanessa avevano un patto: non volare mai insieme su un elicottero”, ha rivelato una fonte vicina alla famiglia e che intende rimanere anonima. Una scelta definitiva che ha risparmiato dalla tragedia, che ha causato la morte di Bryant, di sua figlia Gianna e altre sette persone, Vanessa e le altre tre figlie della coppia: Natalia, Bianka e Capri.
L’elicottero per gli spostamenti veloci
Kobe Bryant aveva deciso di spostarsi in elicottero per ottimizzare tempi ed evitare di trovarsi in difficoltà nel traffico di Los Angeles. Così ha iniziato a utilizzare sempre di più l’elicottero per raggiungere le zone dell’area attorno alla metropoli californiana e non saltare neanche una delle recite scolastiche delle sue figlie, a cui era legatissimo.
“Essere padre è la cosa di cui sono più orgoglioso in questo mondo ; è il mio più grande risultato”, ha detto. “Ho imparato così tanto, ma forse la cosa più profonda è stata l’amore feroce e incondizionato che hai per i tuoi figli quando diventi un genitore. Sono felice di aver avuto quell’esperienza quattro volte e non c’è niente di più potente in questo mondo”, ha dichiarato Kobe.
L’ultima, Capri, è nata appena qualche mese fa, a giugno del 2019 dopo quasi vent’anni di relazione dei suoi genitori. Una storia lunga, intensa e difficoltosa che ha segnato entrambi, quando esplose lo scandalo e Vanessa fu ferita e offesa: allora la separazione sembrò inevitabile, poi quel filo che li univa sempre e comunque li mantenne legati. Fino a domenica.
Il dramma di Vanessa Laine
Adesso tocca a Vanessa farsi carico della sua famiglia e fornire alle tre figlie superstiti delle risposte che non ha per sé.
A un amico, secondo quanto riporta People, ha confidato che tenterà di essere forte, per loro. Per non lasciarsi sopraffare dal dolore per la perdita di sua figlia Gianna, appena 13 anni, e del compagno di vita che – nel bene e nel male – l’ha accompagnata per vent’anni.
“E’ un momento estremamente difficile e devastante per Vanessa e tutta la famiglia”, ha detto una fonte anonima a People. “Non può finire una frase senza piangere. Ma sta lavorando molto duramente per metterlo insieme per le altre ragazze. Ora deve essere quella forte”.
Certo, non puoi mai essere preparato per questo. Nonostante i loro alti e bassi, [Vanessa e Kobe] erano anime gemelle. Pensava a lui come suo partner per la vita”. Ora, di fronte a un futuro difficile, Vanessa “è circondata da persone che la amano e amano Kobe. Ha un buon sistema di supporto. Fa affidamento sulla sua fede. Lei non è sola. Ma soffrirà per molto tempo”, ha spiegato la seconda fonte.
Lo schianto in elicottero: nove vittime
Kobe, 41 anni, e Gianna insieme ad altre sette persone – tra cui il pilota, i compagni di squadra di Gianna e i loro genitori – sono morti nell’incidente di domenica. Il gruppo stava andando a una partita di basket giovanile alla Mamba Academy di Bryant, stando a quanto ricostruito da CNN e Espn. Un momento che avrebbe dovuto essere solo di serenità.