La Francia è divisa, spaccata, dilaniata dopo la morte tragica di appena 17 anni, Nael, ucciso ieri durante un controllo stradale a Nanterre nel quartiere parigino della Defense. Una fine violenta, quanto ambigua e assurda sulla quale le autorità sono chiamate a fornire risposte alla sua famiglia, alla comunità e agli elettori che sono inorriditi dopo quando mostrato dai video dell’accaduto. Le tensioni sono evidenti, la situazione esplosiva.
E anche Kylian Mbappé, Mike Maignan e altri protagonisti del calcio francese e europeo non sono rimasti in silenzio, anzi.
- 17enne ucciso da poliziotto: la reazione di Mbappé
- Il video che ha sconvolto la Francia
- Koundé interviene via twitter
- Il duro attacco di Maignan
17enne ucciso da poliziotto: la reazione di Mbappé
“Mi fa male la mia Francia”, ha detto Kylian Mbappé — stella assoluta del calcio francese, del PSG e della Francia e al centro del calciomercato — che non ha voluto contenere la sua reazione rispetto alla morte orribile riservata a un ragazzo di 17 anni come Naël.
Il ragazzo è stato colpito martedì mattina da un poliziotto, che è stato condotto in carcere, durante un controllo: l’episodio è stato filmato da un passante e ha scatenato reazioni piuttosto violente in tutta la Francia. “Una situazione inaccettabile. Tutti i miei pensieri alla famiglia e ai cari di Naël, un angelo volato in cielo troppo presto”, ha aggiunto Mbappé, non nuovo a simili posizioni davanti a simili violenze.
Il video che ha sconvolto la Francia
Da queste immagini – forti, drammatiche e strazianti – si vede Naël fermato e, nel video, si sentono i poliziotti dirgli “Ti metto una pallottola in testa”. L’auto riparte e l’agente poi arrestato spara. La Mercedes finisce la sua corsa pochi metri dopo, sul marciapiede: il ragazzo, colpito al petto, morirà poco dopo.
La polizia aveva fornito una prima versione sostenendo che il 17enne avesse cercato di investire gli agenti, una versione che non combacia affatto con questo filmato sul quale sono chiamati a fare chiarezza la magistratura francese e le altre autorità deputate.
Koundé interviene via twitter
Questa toccante morte, evitabile, ha profondamente indignato Mbappé che, al pari dei siuoi connazionali, ha esternato con quelle parole il suo dissenso rispetto all’accaduto. Un concetto che ha abbracciato e fatto proprio il difensore Jules Koundé che sui social si è esposto come e al pari di Mike Maignan:
“Un 17enne colpito a bruciapelo da un agente di polizia per essersi rifiutato di obbedire a un controllo stradale. Questa è la realtà della situazione, ed è drammatica”. “I canali d’informazione 24 ore su 24 ci stanno dando dentro. Programmi televisivi scollegati dalla realtà, “giornalisti” che fanno “domande” con l’unico scopo di distorcere la verità, criminalizzare la vittima e trovare attenuanti che non esistono. Un metodo vecchio come il mondo per nascondere il vero problema”.
Il duro attacco di Maignan
Il vero problema che anche Maignan, portiere del Milan, esplicita in maniera inequivocabile, riferendosi ai gravi episodi a sfondo razziale e le violenze subite dalle minoranze anche in Francia e che sta destando una autentica sollevazione.
“Una pallottola in testa… È sempre per le stesse persone che avere torto porta alla morte….”, ha scritto su twitter l’estremo difensore rossonero.
Il tema del razzismo, degli abusi ai danni di quanti si sono trovati in circostanze pericolose, similari sta attraversando il paese, tra reazioni da parte del mondo trap e della società civile con l’organizzazione di manifestazioni da parte di associazioni e gruppi per il 17enne rimasto vittima di quella pallottola.