È un rimedio estremo (e difficilmente applicabile) quello proposto da Shaquille O’Neal per risolvere la questione Kyrie Irving, uno dei giocatori ancora contrari a vaccinarsi contro il Covid-19.
L’ex centro dei Lakers, oggi opinionista TV per TNT, ha infatti suggerito alla dirigenza dei Nets di cacciare il campione NBA 2016 coi Cavs, una soluzione questa che eviterebbe a compagni e dirigenti di rispondere per tutto l’anno delle sue azioni e delle sue scelte.
“Non è mia intenzione deridere le opinioni di un’altra persona, ma nel nostro gioco a volte bisogna pensare agli altri prima che a sé stessi. Ora, Kyrie ha le sue opinioni che non voglio discutere. Ma ha anche un obbligo verso chi gli paga 200 milioni di contratto” ha affermato il quattro volte campione NBA nel suo podcast.
“La cosa che non mi piace è che lui richieda di rispettare la sua privacy. Una volta che accetti di fare questa vita, non c’è privacy. Bisogna accettarlo”.
Shaq poi è entrato ancor più nel merito della questione spiegando perché, se fosse compagno di squadra di Irving, non vorrebbe più averlo al suo fianco.
“Se sei nella mia squadra e non puoi giocare in casa, allora non ti voglio vedere. Se abbiamo una possibilità di vincere e tu non sei a bordo, vai da un’altra parte, punto e basta. Qualsiasi siano le sue ragioni a me stanno bene, ma non accetterei di dover rispondere alle domande se giocherà o no per 41 partite l’anno”.
“Fossi suo compagno andrei ai piani alti della franchigia e chiederei di cacciarlo” ha proseguito l’ex lungo di Newark.
“Possono vincere con due stelle di prima grandezza, un grande tiratore e i rimbalzisti che ci sono in squadra. Perché altrimenti ogni giorno dovrebbero rispondere sulle domande su di lui e cosa sta facendo. Che lo cacciassero. Chiunque gestisca i Brooklyn Nets: cacciatelo fuori dalla porta”.