È un Carlo Pellegatti felice quello che si rivolge ai tifosi rossoneri nel suo consueto appuntamento su Youtube, non solo perché il 18 aprile coincide con un ricordo felice, quello della roboante vittoria a Udine del 1999 che portò il Milan di Zaccheroni a un solo punto dalla Lazio capolista, quanto per una notizia che può rappresentare davvero il segnale decisivo che la ripresa è imminente.
La convocazione
Il giornalista di fede milanista sottolinea infatti l’importanza di un atto ufficiale del club rossonero: “Otto giocatori del Milan hanno ricevuto l’invito a ritornare entro il 20 aprile, per poi avere la possibilità di fare in Italia i 14 giorni di quarantena, obbligatoria visto che rientrano da fuori. Arriveranno lunedì, in tempo – sottolinea Pellegatti – per ripartire il prossimo 4 maggio”.
Dimmi dove e quando
Certo, ci sono ancora molte cose da mettere in chiaro, ma già il fatto che il meccanismo sia stato attivato è indicativo: “Come, dove e quando saranno organizzati gli allenamenti, con quali criteri, quali protezioni, non è ancora chiaro. Non è ancora chiaro neppure se i giocatori dovranno vivere con tutto lo staff, magari in ritiro. Chiaro è invece che non tutte le squadre hanno a disposizione le strutture del Milan, o della stessa Juventus“.
Eppur si muove
Il monologo e l’ottimismo del giornalista continuano: “Qualcosa incomincia a muoversi, non è il calcio la cosa più importante indubbiamente ma si comincia a parlare con sempre maggior insistenza di riapertura di fabbriche, aziende, negozi. Il Milan, insomma, come emblema di una possibile ripartenza. Ed è una notizia da festeggiare”.
Segnale di speranza
Pellegatti ribadisce ancora una volta l’importanza della convocazione del Milan ai suoi calciatori all’estero: “È un segnale di lontanissimo ritorno alla normalità. Dopo il calcio anche gli altri sport seguiranno. Io sono molto contento perché il significato di questa notizia è che quando il pallone comincia a rotolare, comincia a rotolare un po’ tutta Italia, un po’ tutta Europa. Il significato va al di là dello sport”.
Le reazioni
Alcuni tifosi non condividono l’entusiasmo del giornalista. “Per me questa stagione è finita l’8 marzo…quello che ci sarà (se ci sarà) dopo è solo un modo per evitare ricorsi, problemi economici e onorare contratti già firmati con le tv…è solo per questo che si ricomincerà a giocare…”, scrive Valter. Anche Marco predica prudenza: “Vediamo intanto come va con gli allenamenti, poi si vedrà se ci saranno le condizioni per riprendere i campionati e le coppe. Un passo alla volta, non si può rischiare un nuovo lockdown”. Per Giorgio invece è una cattiva notizia: “Quindi, adesso ricomincia la sofferenza…. Non per essere negativo ma non ho fiducia né in questa squadra né in questo allenatore”.