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La Juve nel segno di Di Maria: basterà in Europa? E poi c'è il ricorso

Momenti decisivi nella stagione dei bianconeri, che provano a risalire in classifica e che giovedì si giocano la qualificazione in Europa League. Sullo sfondo, l'attesa Coni

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La Juventus vince a La Spezia nel nome di Angel Di Maria. Entra il Fideo e si spegne l’assedio ligure, poi lo stesso argentino segna il 2-0 che fa dimenticare i patemi e il brutto gioco mostrato fin lì. Ora i tifosi bianconeri si domandano se una rondine fa primavera, ovvero se giovedì a Nantes basterà l’ex Psg per superare il turno in Europa League. Sullo sfondo sempre le vicende extracalcistiche, l’attesa per il ricorso presentato al Coni contro il -15 in classifica.

Di Maria risponde a chi lo criticava

Di Maria, da quando è tornato abile e arruolabile dopo i tanti problemi del girone di andata, è andato migliorando sempre di più. Oggi è il faro della Juventus, l’uomo a cui si affidano i compagni, il giocatore che tocca più palloni e che lega il centrocampo all’attacco. Se poi trova anche la via della rete, come contro lo Spezia, tanto meglio. Quando Allegri lo ha inserito, in piena sofferenza, lui ha preso la bacchetta (magica, probabilmente) e ha iniziato a far salire il baricentro della squadra. Sono comparsi spazi dove prima c’erano prigioni. In uno di questi si è inserito lui stesso per il 2-0 che ha bucato un Marchetti con i riflessi un po’ arrugginiti.

Le ultime prestazioni di Di Maria sono una risposta a chi fino a dicembre lo criticava. Tanti. Dicevano che era stato un acquisto inutile, solo l’ennesimo ingaggio pesante. Del resto, fino a quel momento, il Fideo aveva fatto poco, pochissimo. Giocando spiccioli. Lo si ricordava più per il cartellino rosso a Monza che per la rete all’esordio.

Di Maria: l’obiettivo della Juventus è confermarlo

La Juventus ora ha un obiettivo: tenere Di Maria anche l’anno prossimo. Il suo contratto scade a giugno, la sua voglia di tornare in patria – al Rosario Central – è tanta. Ma se la Juve dovrà ripartire quasi da zero, sarà meglio farlo con un direttore d’orchestra di questo calibro. Un giocatore che può fare anche di più, come dimostrato in tutta la sua carriera, ma che già così fa la differenza. C’è chi si domanda come giocherebbe se la Juve fosse una squadra più offensiva, di conseguenza se in panchina non ci fosse Massimiliano Allegri, ma un altro.

Per vedere se cambierebbe qualcosa, bisognerebbe appunto che si verificassero queste due condizioni: che Di Maria rinnovasse per un altro anno e che la dirigenza bianconera cambiasse a fine stagione l’allenatore. Forse la prima è più difficile della seconda. Anche perché la confusione extra-campo potrebbe indurre il Fideo a fare la valigie.

Juventus: quel peso del -15 in attesa del Coni

La Juventus attende che il Collegio di garanzia del Coni si esprima sul -15 inflittole dalle Corte d’Appello della Figc. Bisognerà ancora attendere, nel frattempo in classifica i bianconeri continueranno a portarsi dietro il fardello dei -15 punti che l’hanno fatta scivolare al settimo posto. Se il Coni dovesse decidere di ridare quei punti a Di Maria e compagni, la classifica cambierebbe eccome per la Signora. Al momento, infatti, senza la penalizzazione sarebbe seconda in classifica a 47 punti, alla pari con l’Inter, dunque in piena lotta per un posto nella prossima Champions. Che significa introiti, prestigio e la capacità di trattenere i campioni come il Fideo.

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