La più bella Juventus della stagione ha liquidato il Genoa nel posticipo domenicale della 16ª giornata, conquistando tre punti fondamentali per la propria difficile corsa in Serie A.
La squadra di Max Allegri ha approfittato della sconfitta della Roma contro l’Inter completando il sorpasso alla squadra di José Mourinho. Ora la Juventus è al quinto posto insieme alla Fiorentina a quota 27 punti, a -11 dal primo posto del Milan e a -7 dal quarto dell’Atalanta.
Insomma, se l’obiettivo più alla portata, benché tutt’altro che semplice da raggiungere visto il passo del quartetto di testa, sembra essere quello di tornare in corsa per un posto nella prossima Champions League, la raffica di scontri diretti in programma per gennaio lascia anche un margine, seppur esiguo, di speranza per un proibitivo rientro nel giro-scudetto.
Juventus, la svolta tattica di Max Allegri nel segno del passato
Nell’ambiente Juventus, tra società e tifosi, al netto delle note preoccupazioni societarie, il “pensiero stupendo” sta facendo capolino, vuoi perché la squadra ha abituato nella propria storia a compiere rimonte esaltanti e impreviste dopo partenze ad handicap, vuoi perché Max Allegri sembra aver trovato la quadra dal punto di vista tattico dopo i tanti esperimenti di inizio stagione.
Il tecnico livornese, che contro il Genoa ha raggiunto quota 250 vittorie da allenatore in Serie A, 150 delle quali con la Juventus, diventando solo il secondo tecnico a raggiungere questo traguardo nell’era dei tre punti a vittoria dopo Carlo Ancelotti (275), ha infatti rispolverato quel 4-2-3-1 tanto caro ai tifosi della Juventus, memori della cavalcata della seconda parte della stagione 2016-2017, quando la svolta tattica, che vide la luce in un match casalingo contro la Lazio, dopo la sconfitta nella prima di ritorno sul campo della Fiorentina, fu il prodromo di un percorso che portò alla conquista dello scudetto e della finale di Champions League, poi persa a Cardiff contro il Real Madrid.
Da Cuadrado-Dybala-Mandzukic-Higuain a Kulusevski-Dybala-Bernaderschi-Morata il passo è piuttosto lungo e dal punto di vista tecnico, dell’esperienza e del numero di gol potenziali di sicuro il paragone è in deficit, ma i risultati stanno per il momento dando ragione alla Juventus e ad Allegri.
Risalita Juventus, i numeri in breve: la difesa gira, l’attacco (ancora) no
La Juventus ha conquistato contro il Genoa la quarta vittoria nelle ultime cinque partite di campionato nelle quali i bianconeri hanno subito solo un gol. A parte il black out contro il Chelsea, quindi, la difesa della Juventus sembra essersi registrata, visto che quello contro il Grifone è stato il sesto clean sheet delle ultime 12 partite.
Contro il Genoa addirittura la Juventus non ha neppure subito tiri in porta, dato mai registrato dal 2004-2005, segnale di come la trazione anteriore, aumentata dalla presenza di Cuadrado nel ruolo di esterno basso di spinta, non stia lasciando scoperta la difesa, complice anche l’ottimo rendimento della coppia di mediani Locatelli-Bentancur, con l’uruguaiano che a gioco lungo potrebbe lasciare il posto a McKennie quando lo statunitense avrà smaltito l’infortunio, ma che sembra più adatto a questo ruolo rispetto a quello della mezzala.
Se c’è comunque una fase che preoccupa Allegri più delle altre questa è sicuramente quella offensiva, perché anche se le vittorie arrivano i gol sono sempre con il contagocce, sebbene in tre delle ultime quattro partite la squadra sia riuscita a segnare due reti. Contro il Genoa, tuttavia, le occasioni prodotte e non trasformate sono state troppe e a sbloccare il risultato è stata solo una magia “olimpica” di Juan Cuadrado dalla bandierina, con tanti sprechi prima del raddoppio di Paulo Dybala nel finale.
A confermare la tendenza il fatto che tra le squadre che hanno ottenuto almeno sei successi in questa Serie A, la Juventus è quella che ha segnato meno gol (22).
Juventus, il calendario e quel sogno scudetto ancora vivo
La classifica attuale vede la Juventus in una sorta di “limbo”, a guidare un trenino di sei squadre raccolte in quattro punti, fino ai 23 del sorprendente Verona e passando, oltre che per i 25 di Roma e Lazio, anche per i 24 del Bologna, che sarà l’avversario della Juventus nel delicato crocevia del 18 dicembre, che dirà molto sulle ambizioni della squadra di Allegri nel girone di ritorno.
A patto, però, che Dybala e compagni non falliscano sabato 11 a Venezia e domenica 21 in casa contro il Cagliari, ultimo impegno del girone d’andata e del 2021, prima di un gennaio di fuoco che vedrà la Juventus affrontare in casa il Napoli all’Epifania, la Roma all’Olimpico il 9 gennaio e il Milan a San Siro il 23, dopo la finale di Supercoppa Italiana sempre a Milano contro l’Inter di mercoledì 12.
Insomma, serviranno altri test ben più severi rispetto al Genoa per testare la guarigione della Juventus, consapevole però di cosa la aspetta: una fine di dicembre da trampolino in attesa del gennaio che indirizzerà definitivamente la stagione.