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La morte del figlio di Cafu preceduta da un drammatico evento

Secondo fonti citate dal Corriere della Sera, Danilo Feliciano aveva già avuto un infarto 4 anni fa

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

La morte del figlio di Cafu preceduta da un drammatico evento Fonte: Instagram

La foto li ritrae insieme, sorridenti e la stessa didascalia è un omaggio alla Festa del papà che Cafu ha desiderato fissare con un post sul suo profilo Instagram che lo ritraesse che i suoi tre figli. E’ anche una delle poche foto pubbliche che ritrae Danilo Feliciano, il figlio scomparso a meno di 30 anni per un infarto mentre giocava a calcio nel giardino di casa.

Una vicenda drammatica che ha attraversato il calcio e , in particolare i compagni di squadra e le società in cui Cafu ha giocato come Milan e Roma. I messaggi di cordoglio sono giunti dagli ex compagni che hanno manifestato anche sui social il loro dolore per l’ingiusta sorte toccata a Danilo, ricordato in un post di grande sentimento anche da Francesco Totti.

Il sogno di Danilo, primo dei tre figli di Cafu con la moglie Regina – un legame nato quando erano ragazzi – era di giocare a calcio da professionista. Proposito ben presto abbandonato a causa del rendimento modesto e – notizia trapelata in un secondo momento – anche per problemi cardiaci. Secondo alcune fonti, citate dal Corriere della Sera, quattro anni fa il ragazzo aveva già avuto un infarto.

Cafu aveva quindi tentato di supportare le ambizioni del figlio costruendosi una carriera di pilota di moto, sua passione, senza riuscire a incidere. Effimera la carriera da calciatore anche per il secondogenito del calciatore, Wellington Feliciano.

Dopo un passaggio alle giovanili del Milan, Wellington ha giocato in due squadre brasiliane e nel Miami United, dove fu chiamato insieme ad Adriano. Nulla di eclatante e una carriera finita assai presto per una grave lesione a un ginocchio.

Il giocatore è rimasto uno dei giocatori più rappresentativi del suo Paese, per il suo impegno civile oltre che per il suo indubbio talento calcistico. È l’ unico giocatore al mondo ad aver disputato tre finali consecutive dei Mondiali e detiene tuttora il record di presenze nella Seleção (142 in partite ufficiali).

Mentre ancora giocava in Italia, il giocatore ha dato vita alla Fondazione Cafu con sede nella sua comunità povera delle origini, dove centinaia di bambini e ragazzi hanno frequentato corsi di educazione civica e sportiva in una regione di San Paolo dominata dalla violenza e dal narcotraffico. Cafu si è anche occupato di eventi e ha partecipato all’ organizzazione del Mondiale brasiliano del 2014. Di recente la sua Fondazione ha dovuto affrontare problemi finanziari, venuti alla luce dopo che si è saputo che i dipendenti non ricevevano lo stipendio da tre mesi, ed avevano deciso di scioperare.

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