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La rinascita di Lapo Elkann: abusi, autodistruzione e il presente

L'erede della dinastia Agnelli, Lapo Elkann, narra la sua vita oggi dopo aver affrontato prove difficilissime

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Lapo Elkann è un uomo che ha affrontato prove destabilizzanti, che sta ancora elaborando e che ha deciso – con coraggio e tenacia – di rendere pubbliche nella misura in cui ciò possa sostenere l’opera della sua Fondazione.

“Sto vivendo con preoccupazione questo mondo cambiato a causa del Covid-19 perché invece di vedere le persone più solidali tra loro vedo tanta rabbia e tensione”, ha detto Lapo Elkann in un’intensa intervista rilasciata nella prima puntata di Verissimo, in onda sabato 12 settembre su Canale 5.

L’imprenditore, ora sempre più impegnato con la sua Fondazione Laps ad aiutare ragazzi fragili o in difficoltà, parlando della sua infanzia confida: “Non ho amato molto la mia infanzia. Sono stato un bambino dislessico, iperattivo, affetto da deficit dell’attenzione e siccome a scuola ero sempre indietro, volevo dimostrare di essere più forte”.

Berlusconi positivo, Lapo: “Tornerai alla grande”

La sofferenza accumulata scaturisce da una esperienza drammatica, che Lapo ha rivissuto con parole che toccano la sensibilità di ognuno all’ascolto. E lo fa con attenzione, ma senza celare quelle percezioni così complicate con cui convivere: “In collegio, a 13 anni, sono stato abusato più volte e un fatto come questo ti porta ad andare, a volte, verso l’autodistruzione, perché l’abusato si sente in colpa. E’ importante dirlo. Se non lo affronti con profondità questo dolore negli anni ti mangia, ti porta a vivere la vita con grandissima difficoltà”.

A Silvia Toffanin, che gli chiede come abbia fatto a superare questo trauma, Lapo risponde: “La mia sensibilità e la mia grande forza di volontà mi hanno aiutato. Non ho paura delle mie fragilità. Ho imparato ad accettare me stesso e a chiedere aiuto. C’è voluto del tempo ma oggi sto bene con chi sono”.

L’abuso e le dipendenze: il vortice in cui è scivolato Lapo

Lapo Elkann ha affrontato il coma due volte: la prima, anni addietro, quando a causa di sostanze, rimase vittima di una notte di estremi e poi dopo l’incidente stradale in Israele. “Quando sei solo, ad un certo punto la fragilità non sai come affrontarla. Le sostanze ti distruggono la vita ed io di problemi ne ho avuti. Per me – prosegue – l’uso di sostanze era un anestetizzante. Anestetizzavo un dolore che sentivo in me. Purtroppo ne ho pagato più volte le conseguenze? Io di male me ne sono fatto abbastanza da solo, d’ora in poi voglio altro”, ha ammesso Lapo.

Lapo Elkann: “Ho paura a fare un figlio”

Nella sua vita straordinaria, così intensa di dolori, privilegi e opportunità come la formazione accanto a Henry Kissinger o le relazioni familiari, Lapo ha un ricordo particolare dell’Avvocato: “Mio nonno mi ha dato e insegnato tanto. E’ una delle persone a cui ho voluto più bene nella vita insieme a mia nonna Marella“.

“Magari riuscissi a trovare una donna con le sue qualità. Ora – chiosa – comunque sono molto felice, ho una fidanzata portoghese molto simpatica e diversa da tutte le donne che ho avuto in passato”. La paternità, per Lapo, è una dimensione da comprendere e da scegliere. Ora accanto all’imprenditore c’è Joana Lemos: “Io amerei diventare papà, ma ho paura. Non voglio fare un figlio tanto per farlo, ma voglio incontrare la donna della mia vita per poi fare un figlio con lei”.

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