L’Head of Strategy della Toro Rosso, Marco Perrone, ha parlato in occasione di un evento organizzato da Randstad, HR partner della scuderia di Faenza. “Tutto è preparato nel limite del preparabile, utilizziamo diversi modelli di simulazione per cercare la migliore strategia. Nonostante questo c’è ancora margine ed è determinato da variabili aleatorie e imprevedibili: gli strumenti non riescono a captarle e quindi dobbiamo pensarci noi uomini. La Formula 1 non è solo due piloti e dieci meccanici” ha raccontato.
“Sono fortunato per il lavoro che svolgo, c’è molta adrenalina e le prove sono molto più complesse del Gran premio stesso – ha aggiunto Perrone -. Ci si sente parte di un processo nel quale bisogna dare subito un riscontro. Tante trasferte, quando non si è in pista si in azienda a lavorare, ma le emozioni sono tantissime. Come team, in generale, ci piace rischiare, perché ti può dare la possibilità di portare a casa un po’ di punti. Ed è quello che è successo, per esempio, con Kvyat quando è salito sul podio a Hockenheim”.
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