La nuova impennata di contagi di Coronavirus ha messo in ginocchio il basket italiano, che trema per il regolare proseguimento della stagione.
Dopo i rinvii di massa del turno di Santo Stefano lo scenario non dovrebbe cambiare in vista della 14ª giornata, in calendario per il 2 gennaio.
Tuttavia, a preoccupare i vertici cestistici del paese è soprattutto l’imminente svolta del Governo, che da gennaio potrebbe rendere obbligatorio il green pass rafforzato, quindi quello garantito a chi si è sottoposto al ciclo vaccinale o è guarito, ma non a chi effettua tamponi, per l’accesso agli impianti sportivi anche per gli atleti, senza distinzione tra professionisti e non.
Uno scenario che preoccupa non poco il presidente della LBA Umberto Gandini, pensando alla larga rappresentanza di chi fa attività di base che non si è ancora sottoposto al vaccino:
“Abbiamo chiesto al Dipartimento Sport di intervenire presso il ministero della Salute – le parole dell’ex dirigente di Milan e Roma a ‘La Gazzetta dello Sport’ – Siamo ancora governati da una circolare di giugno 2020 mai emendata nonostante la campagna vaccinale. Le regole per i giocatori sono le stesse per maestri o autisti. E c’è una totale disomogeneità dei provvedimenti”.
Gandini invoca uniformità di disposizioni da parte delle singole Aziende di tutela della salute: “Ogni Ats dispone in modo diverso: chi ferma per 14 giorni, chi per cinque, indipendentemente dal numero di positivi. Questa èura follia”.