La vita stanca, eppure gli eventi avversi non hanno mai scalfito quella vitalità che spinge e motiva Lapo Elkann, secondogenito dei fratelli Elkann, imprenditore a sua volta e nipote dell’Avvocato Agnelli con il quale ha condiviso e cura la viscerale passione per la Juventus e la Ferrari.
Cruccio e bellezza di queste ore. A Milano l’evento-presentazione che ha mobilitato una città intera con Charles Leclerc e Lewis Hamilton a gonfiare il cuore Ferrari e ad alimentare entusiasmi. Lapo il 5 marzo era apparso a Parigi, per la sfilata dell’amica Stella McCartney, con sua moglie Joana Lemos. Moglie e manager sportiva con un passato da pilota, pur con la consueta discrezione, cifra che hanno scelto nella loro vita pubblica, hanno concentrato l’attenzione mediatica quasi oscurando quanto stava avvenendo in passarella.
- Lapo Elkann e Joana Lemos alla PFW 2025/2026
- Icona di stile
- L'incontro dei futuri coniugi Elkann
- Il sogno Juventus e il tifo Ferrari
Lapo Elkann e Joana Lemos alla PFW 2025/2026
Ma senza alcun clamore, rimanendo fedeli alle loro scelte. Lapo Elkann e Joana Lemos si sono uniti in matrimonio nel 2021, scegliendo una festa allegra, vivace ma relativamente lontana dalla costruzione di un evento in funzione dei media. La manager, ex pilota, è la figura più importante che coincide con la sua rinascita e il percorso di Lapo, a seguito dell’incidente in Israele che lo portò al coma e a una lunga riabilitazione.
A incidere profondamente, nel quotidiano e negli obiettivi di Lapo è stato, sicuramente, quel grave incidente di cui rimase vittima in Israele e che gli impose, risvegliatosi, una lunga e sofferta riabilitazione in una struttura specializzata nella riservatezza e tranquillità della Svizzera.
In un’intervista rilasciata al magazine Chi, risalente al 2020, l’imprenditore che oggi si dedica ad attività di beneficenza attraverso la sua fondazione e di impegno verso gli altri con particolare attenzione a chi soffre o sta affrontando delle difficoltà.
“Sono stato graziato da Dio più volte, devo ringraziarlo e mai dimenticarlo. Ho avuto varie peripezie ed è inutile nasconderlo, i miei alti e bassi sono di dominio pubblico e, dopo quello che mi è successo in Israele (un grave incidente stradale, ndr), ho avuto una spinta in più”, ha detto l’erede della famiglia Agnelli, che si sente un privilegiato: “Non per il cognome o i soldi, ma per essere riuscito ogni volta a rialzarmi”.
Le nozze celebrate nel giorno del suo 44esimo compleanno con la presenza delle persone a lui più care, in primis i suoi fratelli John e Ginevra con le rispettive famiglie e poi la scelta di vita accanto a una donna impegnata, sul versante sociale e dello sport.
“Abbiamo scelto un matrimonio molto discreto — avevano detto gli sposi a “Chi” —. Volevamo condividere questo giorno speciale solo con le nostre famiglie e gli amici più cari, in linea con la discrezione che abbiamo avuto da quando siamo stati insieme. Il vero amore è riservato, privato e intimo”.
Una formale dichiarazione di forza e unione per una coppia più che discreta e che ha fatto del sostegno un pilastro del loro legame, spostando il baricentro delle iniziative in Portogallo e dedicandosi a obiettivi distanti da Italia Independent e gli altri progetti. Anche di recente che Elkann ha chiuso, non senza qualche polemica, lasciando questa e la sua creatura Garage Italia in quest’ultimo caso, per contrasti con i nuovi soci.
Icona di stile
Rimane una icona di stile, uno degli uomini più eleganti e interprete dell’originalità e l’ingegno che l’Italia è capace di interpretare sul versante anche della moda. E non poteva che destare ammirazione, a Parigi, la sua scelta di presentarsi come un autentico protagonista, in total white e lacci tricolore compresi.
Total white con una felpa leggera e pantaloni altrettanto sportivi, il tutto accompagnato da una giacca blu scuro a mano, nelle foto presenti in agenzia. E un dettaglio vero omaggio al genio italiano, artigianale e artistico nel medesimo tempo che Lapo cerca di interpretare sempre. Sneakers con il tricolore della nostra bandiera: ai piedi, un modello sportivo con lacci nei colori del tricolore italiano, e una banda laterale a suggellare l’idea.
Un outfit che ha colpito immediatamente i presenti, oscurando gli stessi eventi in programma in quella giornata soprattutto da parte dei fotografi che hanno colto, così, una delle rare apparizioni pubbliche della coppia, ormai dilatate per via della loro agenda e probabilmente di una volontà di mantenere protetta la loro privacy in una fase delicatissima. Per via della Ferrari, di Stellantis (guidata dal fratello maggiore, Jaki)e anche dell’amata Juventus.

Joana Lemos e Lapo Elkann
L’incontro dei futuri coniugi Elkann
La volontà di entrambi, di proteggere la loro privacy, ha in effetti contraddistinto da sempre la loro unione. In una precedente intervista a Novella 2000, Elkann aveva accennato alla notorietà in patria di Lemos per via del suo impegno nel mondo del motorsport e dell’organizzazione di eventi sportivi.
Da sempre appassionato di motori, tifoso senza pari di Ferrari e Juventus (che porta in un tatuaggio che ha voluto sul braccio), l’imprenditore ha rimarcato la maturità di questo legame, di quanto sia stata faticosa ma importante la costruzione di questo amore in differenti occasioni, cogliendo l’opportunità anche per ribadire il rapporto con i due figli della sua compagna.
“Ci siamo conquistati con il rispetto reciproco, l’amore e la pazienza. Come in tutte le belle storie c’è voluto tempo per conoscersi, un periodo di accettazione l’uno dell’altra». A quanto pare ne è valsa la pena: «La relazione con Joana cresce ogni giorno e diviene sempre più bella”.

Lapo e sua moglie Joana Lemos al Festival di Venezia
Il sogno Juventus e il tifo Ferrari
Lapo non si è visto ufficialmente alla presentazione-evento della nuova SF-15 a Milano, in Piazza Castello, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton ma non è da escludere che possa aver sostenuto e che non si presenti ai box più avanti, come già accaduto in passato durante le tappe del Mondiale ormai alle porte.
Allora dimostrò il suo trasporto, l’entusiasmo fino alle lacrime, condividendo quell’umanità che lo vede ancora ambito, da una certa parte della tifoseria juventina, ai vertici della Juventus. Un sogno che, per ora, rimarrà tale.
