Chiamarlo battesimo di fuoco è dir poco: il debutto di Igor Tudor sulla panchina della Lazio difficilmente poteva essere più complesso. Due sfide contro la “sua” Juventus in tre giorni, prima in campionato e poi nell’andata della semifinale di Coppa Italia – con solo poco più di dieci giorni di lavoro alle spalle – per cambiar pelle alla squadra e trasformarla da “sarriana” a “tudoriana”. Il tecnico croato alla vigilia non cerca alibi.
- Igor Tudor spiega come sta cambiando la Lazio dell'ex Sarri
- Tudor parla delle tensioni di Sarri con la squadra
- Tudor lavora con tutto il gruppo Lazio dopo la pausa nazionali
- Lazio-Juventus, Tudor ritrova i bianconeri
Igor Tudor spiega come sta cambiando la Lazio dell’ex Sarri
Ma quali saranno le difficoltà di Tudor nell’aver raccolto l’eredità di Sarri? Lo spiega il neo tecnico della Lazio: “Ci sono due cose che penalizzano la trasformazione. Una è che c’è stato un allenatore per tre anni, la seconda è che era un allenatore forte che trasmetteva idee forti. Ma è così e va accettato. Bisogna essere attenti nel fare le cose. Poi a voi piace parlare di moduli: c’è un’importanza ma non così importante come pensate. Parti con un modulo, poi se rompi gli schemi diventa un altro. E’ tutto il modo in cui lo fai che fa la differenza, non i numeri. Poi vedrete, ormai manca poco. Vedremo domani”.
Il tecnico biancoceleste ha poi aggiunto: “Un allenatore pensa a come preparare la squadra, dandole quello che lui è. Io penso che la squadra debba essere sempre lo specchio di un allenatore. Ci vuole tempo, io sono qua da poco. Servirà la pazienza di fare questa trasformazione da squadra di un allenatore a squadra di un altro. Ci proverò a farlo in fretta, ma all’inizio non sarà perfetta e non sarà quello che voglio. Col tempo si migliora.”
Tudor parla delle tensioni di Sarri con la squadra
Il neo tecnico della Lazio glissa su cosa sia successo tra Sarri e la squadra e racconta di come ha trovato adesso il gruppo: “I ragazzi hanno voglia di fare, con la giusta applicazione e abbiamo fatto una settimana di buon lavoro. Io ci proverò a mettere meno tempo possibile, poi ci sono da vincere le gare. C’è da fare bene, c’è da essere belli tosti, giusti, con la qualità giusta di fare le cose. Tutto è necessario. Abbiamo fatto allenamenti importanti, seri, esigenti da tutti i punti di vista e i ragazzi hanno risposto bene. Rispetto per le gerarchie e per il passato ma ora si rinizia da zero.” Su Immobile riferisce Tudor che il calciatore è tornato ad essere motivato, anche per riconquistare la Nazionale: “Con Ciro ho parlato un paio di volte. L’ho visto bene e motivato. Penso che lui ci tenga alla Nazionale, è stato una parte importante dell’Italia. Dipende solamente da lui. Abbiamo parlato di questo argomento. L’ho visto voglioso, orgoglioso di fare. Sono due mesi che possono dargli molto. I gol li ha sempre fatti e li farà. Ci conto tanto, ha qualità non solo calcistiche ma anche umane. Lo conosco e sono convinto che saranno importanti questi due mesi che mancano alla fine.”
Tudor lavora con tutto il gruppo Lazio dopo la pausa nazionali
Accolto tra la folla di Fiumicino, il tecnico dei biancocelesti ritrova ora tutto il gruppo dopo la pausa nazionali: “Prima ci sono state le Nazionali, poi due gare in tre giorni. Per forza dovranno giocare tutti, l’ho già detto. Il calcio è cambiato da quando ci sono i cinque cambi, una cosa bellissima con cui puoi cambiare metà squadra. Devo anche io capire. Una cosa sono gli allenamenti, poi devi capire durante le gare chi è adatto al tuo calcio, chi no, chi può migliorare”. Il tecnico dei biancocelesti ha poi aggiunto una valutazione sullo stato di forma della Lazio: “I Nazionali sono in buono stato, senza problemi. Questo è importante. Il problema è che si è lavorato poco con loro. Con gli altri abbiamo lavorato bene, facendo 6/7 allenamenti.”
Lazio-Juventus, Tudor ritrova i bianconeri
Tudor è pronto a fare la partita contro la Juventus: “Non credo che sia un destino incontrare per me la Juventus, non credo a queste cose. Vogliamo fare la partita per gioire a fine gara. A Torino ho fatto 8 anni con i bianconeri, sono grato a quell’ambiente tra compagni, dirigenti e allenatori”. Sul suo debutto da allenatore della Lazio ha poi aggiunto: “Sensazioni sempre positive, da uno che fa parte dello sport. Si guarda a questo come una sfida, di essere bravo, di vincere e gioire come è giusto che sia. E’ una gara contro un avversario importante. Le motivazioni sono sempre alte, poi la partita va preparata nel modo giusto, in attacco, in difesa. sui piazzati, confido nell’effetto sorpresa.”