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Lazio, Tudor pronto a far catenaccio pur di vincere poi lancia giĆ  sfida alla Juve

Il tecnico biancoceleste ringrazia Sarri per il suo lavoro, non dice come intende giocare, punta a recupare Immobile ed esalta la cultura del lavoro

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non dice ancora nĆØ come giocherĆ , nĆØ chi giocherĆ  nĆØ quanto tempo rimarrĆ  alla Lazio eppure Igor Tudor, presentato ufficialmente oggi come nuovo tecnico biancoceleste, sembra avere le idee chiare. Lā€™ex Juve promette una Lazio da battaglia, che punta a tutti gli obiettivi possibili ma che avrĆ  sempre nella cultura del lavoro il suo mantra. Dalla sfida ai bianconeri in coppa al modulo il tecnico si confessa e ad introdurlo ĆØ il presidente Claudio Lotito.

Lotito rivela perchĆ© Tudor ĆØ la persona giusta

Attacca il patron biancoceleste: Ā«Eā€™ un poā€™ di tempo che non mi vedete. Meno male, cosƬ non avete le crisi dā€™astinenza. Parlo in modo chiaro e dico la veritĆ  che spesso fa male. Ho ritenuto che Tudor fosse la persona giusta per condurre la nostra squadra, ha requisiti e caratteristiche per far esprimere al meglio i giocatori, in termini tattici e di stimolo a dare il 100% in un momento dove la squadra ha avuto dei problemi legati secondo me a una conoscenza e certezza dei propri mezzi, ma anche di concentrazione. Tudor ĆØ la persona giusta sotto tutti i profili. La mia scelta ĆØ stata una scelta non per tamponare unā€™emergenza, ma per partire con un progetto nuovo di rilancio della Lazio, che ha le potenzialitĆ  per confrontarsi alla pari con tutti come ha confermato lo stesso mister. Ci tenevo a chiarirlo. Il mio rapporto non ĆØ nato prima delle dimissioni di Sarri, lā€™ho chiamato dopo e dopo unā€™attenta valutazione su quelle che potevano essere le persone che potevano sostituirloĀ».

Tudor ringrazia Sarri

Poi tocca al tecnico croato: Ā«Ho trovato mezza squadra, tanti sono in nazionale. Mi hanno dato una buonissima impressione. Cā€™ĆØ una cultura di lavoro giĆ  fatta, fa onore al tecnico precedente. Stimo tanto Sarri sotto tutti i punti di vista, volevo anche mandargli un saluto. Ha fatto la storia con il calcio a Napoli, ma non mi permetto di commentare il passato. Eā€™ bello per un allenatore quando viene che cā€™ĆØ giĆ  questa cultura del lavoro. I ragazzi sanno che si deve fare meglio, perĆ² partire e vedere che cā€™ĆØ voglia di fare ĆØ un buon inizio. Poi ogni allenatore porta un poā€™ di suo, bisogna essere attenti nel cambiamento, mantenendo le cose che non mi piacciono e inserendo le mie cose come allenatoreĀ».

Lazio, Tudor non rivela le sue carte

Se giocherĆ  o meno a tre in difesa Tudor non lo dice: Ā«Lo vedremo in corsa. Dobbiamo valutare ancora. Un allenatore prende sempre i giocatori adatti al suo modo di giocare. Cā€™ĆØ gente che magari fatica a fare un certo tipo di calcio. Valuteremo in fretta insieme al club. Magari cā€™ĆØ qualcosa da aggiustare ma prima vanno fatti bene questi due mesiĀ».

Lā€™etichetta di ā€œsergente di ferroā€ non gli piace: ā€œEā€™ una brutta descrizione. Non si puĆ² essere cosƬ, si deve essere tutto. Come diceva il presidente servono carota e bastone. In quattro giorni qui non ho alzato la voce una volta. Sono esigente in allenamento, poi fuori possono chiedermi tutto tranne soldiā€

Tudor conosce bene Guendouzi

Il tecnico ha firmato per un anno e mezzo ma chiarisce: Ā«La durata del contratto non ĆØ importante. Io posso andare a casa domani, non ha importanza. Cā€™ĆØ la fiducia, ci sono le parole. Vivo nel presente, credo nel lavoro. Se faccio bene rimaniamo, altrimenti vado avanti. Sarei potuto venire alla Lazio da giocatore, in prestito, ma non so per quale motivo la trattativa a un certo punto si fermĆ². Penso che un allenatore non debba rinunciare a niente: bisogna provare a dare tutto a una squadra. Divertimento? A me piace vincere. Quando guardo una partita che non mi piace, dopo dieci minuti cambio canale. Anche il club, vuole veder vincere la squadra. Bisogna mettere sempre un poā€™ di italianismo: se devo fare catenaccio per vincere contro una provinciale, faccio il catenaccioĀ».

Della rosa attuale conosce giĆ  Guendouzi: Ā«Abbiamo un buon rapporto. Vuole vincere e giocare sempre, ĆØ un sanguinoso. Se ci sono 100 gare ne vuole giocare 100. Sono contento di ritrovarlo, ha una personalitĆ  importante e un bagaglio di esperienza, faremo bene insiemeĀ».

Dopo Pasqua ritroverĆ  subito la ā€œsuaā€ Juve in coppa Italia: Ā«Conta poco la storia. Bisogna prepararsi al meglio e giocare al meglio queste gare. I ragazzi ci tengono, anche io ero giocatore. In gare contro squadre piĆ¹ grandi sono piĆ¹ motivati. Io martello di piĆ¹ contro le squadre piccole. Sono belle sfide, poi cā€™ĆØ il derby. Partiamo come si deveĀ».

Tudor vuole recuperare Immobile

Tra le sue sfide cā€™ĆØ quella di ridare fiducia a Ciro Immobile: ā€œNon devo parlare io di lui, ha fatto la storia qua. Per Ciro cā€™ĆØ grande amore da parte di tutti. Eā€™ uno buono e di cuore, ci ho parlato un paio di volte e lo vedo voglioso e pronto a dare il suo contributo. Lui ci tiene, ĆØ una cosa bella. Lui ĆØ il capitanoā€. Molta curiositĆ  anche per il ruolo di Luis Alberto: ā€œLā€™importante ĆØ avere giocatori forti. E Luis Alberto ĆØ un giocatore forte. PiĆ¹ giocare come mezzā€™ala, dietro alla punta. Se vogliamo essere super offensivi puĆ² giocare anche davanti ala difesa. Lo vedo motivato, voglioso. Giocatori a fine ciclo? Non esiste, ĆØ un modo di dire che non mi appartiene. Ci sono giocatori che ce la fanno, e giocatori che non ce la fanno.ā€

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