Maurizio Sarri è stato tradito. Parola di Claudio Lotito. La rima non è voluta, ma accompagna bene – quasi fosse uno slogan da ultrà – la clamorosa denuncia del presidente della Lazio. In un’intervista al TG1, il senatore al vertice del club biancoceleste non nasconde il proprio rammarico per la fine dell’esperienza col tecnico nato a Napoli, ma originario della Toscana. Un quinto e un secondo posto in due anni, prima del burrascoso epilogo anticipato della terza stagione al timone dell’Aquila.
- Il presidente sicuro: "Sarri è stato tradito"
- Lazio, le prove del tradimento a Sarri
- Il chiarimento di Lotito su Martusciello
- Ma in serata l'incontro e la chiusura con Tudor
Il presidente sicuro: “Sarri è stato tradito”
Nella sua intervista Lotito è un fiume in piena. Come spesso gli capita, peraltro. Ma quando parla dell’addio dell’allenatore, va dritto al punto: “Le dimissioni di Sarri? La verità è che è stato tradito“. Nessuna frizione col tecnico, assicura Lotito. Che pure sembrava in rotta di collisione con Sarri, ma che pochi giorni prima dell’addio gli aveva ribadito pubblicamente la sua fiducia. “L’addio non era preventivato, è stato un fulmine a ciel sereno”.
Lazio, le prove del tradimento a Sarri
Per qualche ora Lotito ha addirittura pensato di non accettare le dimissioni dell’allenatore. Di respingerle con fermezza, come il Cagliari con Ranieri, sulla scorta delle prese di posizione dei calciatori. Ma quelli della Lazio, probabilmente, non hanno minacciato di incatenarsi a Formello per l’allenatore. “Ero in Commissione Finanza quando ho ricevuto la notizia”, racconta il patron. “È stato tradito”, ripete. “Tradito dai comportamenti di alcune persone. C’è qualcosa di ‘strisciante’ all’interno del gruppo“. E il presidente pensa di avere anche le prove: “Una squadra che vince col Bayern e perde con l’Udinese…c’è da farsi una domanda e da darsi una risposta”.
Il chiarimento di Lotito su Martusciello
Sarri, comunque, è il passato ormai. La Lazio ha deciso di dare momentaneamente fiducia a Martusciello, unico ad aver rotto col ‘Comandante’, visto che il resto dello staff lo ha seguito nell’addio. “Non c’è una scadenza per Martusciello, qui non siamo a Rischiatutto e non c’è alcun totonome”, prova a ribadire Lotito. “La Lazio ha bisogno di un allenatore che utilizzi sia il bastone che la carota. Da oggi la squadra è arbitro di se stessa, non ha più degli alibi da scaricare su altre persone“.
Ma in serata l’incontro e la chiusura con Tudor
Finita l’intervista al TG1 in cui ha ribadito fiducia in Martusciello, Lotito però è corso a incontrare un altro allenatore. Il presidente della Lazio e il ds Fabiani hanno fissato un summit con Igor Tudor, l’ex allenatore di Udinese, Verona e Marsiglia in predicato nelle scorse settimane di sedere sulla panchina del Napoli. L’allenatore croato, che è stato vice di Pirlo alla Juventus, ha accettato – come riportato da Sky – un contratto di un anno e mezzo, fino a giugno 2025. Sarà annunciato dopo la partita col Frosinone, in cui in panchina si accomoderà Martusciello.