Vincere il Mondiale di calcio è l’apice della carriera di un calciatore, l’obiettivo finale. Ma il trionfo iridato può anche essere una fonte di demotivazione e depressione: è successo al portiere e leader della Francia Hugo Lloris, che in un’intervista al Telegraph ha raccontato il suo dramma.
“Dopo la Coppa del Mondo, i due o tre giorni successivi, c’è parecchio da fare. Ci sono i festeggiamenti, ci sono le visite ufficiali. Ci sono obblighi nei confronti di tutti: il Paese, la Federazione, i tifosi. E poi ti senti totalmente vuoto. Mentalmente e psicologicamente. È un torneo lungo, che chiede come tributo parecchia energia e parecchie emozioni”.
“Mi ricordo che ho avuto bisogno di stare per un giorno intero a letto, per staccare un po’. Mi sentivo completamente vuoto. E sapevo che non mi sarei neanche potuto godere le vacanze perchè c’era già la nuova stagione in arrivo”, le parole del portiere del Tottenham, che ad agosto è stato fermato per guida in stato di ebbrezza a Londra.
“Sono il tipo che impara molto dall’esperienza, positiva o negativa che sia. Ed è così che voglio prendere questa storia. Si può imparare qualcosa a ogni età e in ogni momento della propria vita. Magari è un qualcosa che mi aiuterà in futuro. E ora? Noi francesi ci abbiamo messo un po’ a riprendere il ritmo in stagione. Ma la mente e le gambe sono pronte”.
Con 108 presenze nella Nazionale francese, Lloris è uno dei leader assoluti dei Galletti e tra i migliori interpreti nel suo ruolo. Cresciuto nel Nizza, ha giocato anche nell’Olympique Lione.
SPORTAL.IT