Erano stati i due ‘colpi’ a parametro zero piazzati dalla Juventus un paio di anni fa ma, fino ad oggi, il rendimento offerto da Aaron Ramsey e Adrien Rabiot in bianconero è stato quantomeno deludente.
Se il francese, almeno, ha comunque collezionato parecchie presenze con tutti i tecnici che si sono succeduti alla Juventus in questi anni non altrettanto si può dire per il gallese, che specie quest’anno il campo lo ha visto col contagocce. Almeno a Torino.
Quando si tratta di indossare la maglia del Galles, infatti, Ramsey si trasforma giocando sempre titolare e risultando spesso tra i migliori dei suoi. Un vero e proprio mistero che l’ex Arsenal qualche mese fa ha spiegato con i diversi metodi di allenamento tra Juve e nazionale: “Filosofia e metodi di allenamento sono diversi nella Juve rispetto a quelli svolti con la nazionale del Galles. In Nazionale c’è gente che da anni è abituata a gestirmi e che sa come tirare fuori il meglio di me, aiutandomi a giocare tante partite consecutive, come ho potuto dimostrare a Euro 2020. Mi sento bene quando vengo gestito correttamente e quando ho l’opportunità di giocare regolarmente”.
Lo stesso discorso vale per Rabiot che, nonostante le prestazioni spesso insufficienti offerte con la Juve, negli ultimi mesi è diventato un titolare inamovibile con la sua Francia giocando le ultime due gare di qualificazione ai Mondiali e la semifinale di Nations League col Belgio mentre ha saltato la finale contro la Spagna solo perché positivo al coronavirus.
Ramsey dal canto suo in questa stagione ha giocato appena 112′ minuti con la Juventus tra campionato e Champions League a causa di vari infortuni muscolari, mentre col Galles è sceso in campo da titolare nelle ultime tre gare di qualificazione ai Mondiali. Solo colpa di metodi di allenamento diversi? Il rebus resta.