Il calcio inglese non si fermerà nonostante la tragica scomparsa del presidente del Leicester Vichai Srivaddhanaprabha, neppure nel prossimo fine settimana. Ovviamente, però, il club interessato dalla tragedia non scenderà in campo. Impossibile pensare di allenarsi e fare i conti con il dolore straziante e con l’incredulità, tanto per chi, come il tecnico Claude Puel, aveva conosciuto il magnate thailandese solo pochi mesi fa, quanto e soprattutto per i protagonisti di una delle imprese destinate a restare per sempre nella storia del calcio e dello sport, ovvero la conquista della Premier League nel 2016, con Claudio Ranieri in panchina.
Jamie Vardy, il bomber di quel gruppo, ed il portiere Kasper Schmeichel sono segnalati come i più scossi: entrambi sono rimasti in forza al Leicester anche dopo quel titolo, nonostante le numerose richieste di mercato, quasi un segno di riconoscenza nei confronti di Srivaddhanaprabha, nonostante l’inevitabile ridimensionamento cui il club è andato incontro nelle stagioni successive.
L’attaccante ha voluto salutare il presidente attraverso un commosso post sul proprio profilo Twitter: “Sto lottando per trovare le parole giuste – ha scritto Vardy – ma per me tu sei una leggenda, un uomo incredibile che ha avuto il cuore più grande, l’anima del Leicester City . Grazie per tutto quello che hai fatto per me, per la mia famiglia e il nostro club. Mi mancherai davvero, riposa in pace”.
Ancora più straziante il lungo messaggio che Schmeichel ha rivolto a Srivaddhanaprabha attraverso il proprio account Instagram: “Mio caro presidente. Non riesco a credere a quello che ho visto l’altra notte, sono distrutto e affranto. E’ difficile spiegare quanto lei abbia significato per questo club e questa città. Non ho mai incontrato una persona come lei. Ha trasformato i miei sogni in realtà. Tutti conoscono gli investimenti nel club che avete fatto lei e la sua famiglia – si legge ancora su Instagram – Ma c’è di più: si è preso cura così profondamente non soltanto del club ma dell’intera comunità: il suo aiuto agli ospedali di Leicester e le sue opere di beneficenza non saranno mai dimenticate”.
“Non mi sono mai imbattuto in un uomo come lei. Un così grande lavoratore, appassionato, gentile e generoso al massimo. Aveva tempo per tutti, non importava chi fosse. Toccava tutti. L’ho sempre ammirata come capo, padre e uomo. Ha cambiato il calcio. Per sempre! Ha dato a tutti la speranza che l’impossibile fosse possibile. Non solo ai nostri tifosi ma ai tifosi di tutto il mondo in ogni sport. Non molte persone l’hanno fatto. Quando mi ha preso nel 2011, mi ha detto che entro sei anni saremmo stati in Champions e che avremmo fatto grandi cose. Mi ha ispirato e le ho creduto. Senza di lei e la sua famiglia tutto quello che abbiamo fatto non sarebbe mai successo. Mi ha fatto vivere cose che succedono solo nella fantasia. Ha letteralmente trasformato i miei sogni in realtà”.
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