Ha scelto il rito abbreviato e quindi, accolta tale richiesta, la prossima udienza segnerà un passaggio fondamentale, decisivo nella carriera e nell’esistenza di Manolo Portanova, calciatore del Genoa accusato con altri due indagati di violenza sessuale di gruppo.
L’udienza preliminare è slittata al 21 giugno prossimo a Siena per la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti del giocatore e degli altri due individui che avrebbero preso parte alla violenza.
- La decisione del gup: rinvio al 21 giugno
- L'accusa a carico di Portanova: la ricostruzione
- Le versioni contrapposte
La decisione del gup: rinvio al 21 giugno
Il gup Ilaria Cornetti ha rinviato vista l’impossibilità del legale del calciatore, l’avvocato Gabriele Bordoni, di presenziare all’udienza perché impegnato in un altro processo ad Ancona.
Portanova, secondo l’accusa, si sarebbe reso responsabile insieme agli altri due indagati maggiorenni di violenza sessuale ai danni di una 21enne, la quale sarebbe stata abusata in un appartamento del centro di Siena la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021.
Per il calciatore e gli altri due uomini coinvolti nel presunto stupro di gruppo (è coinvolto un altro presunto complice, minorenne, che verrà giudicato dal Tribunale dei minori di Firenze) erano stati disposti, e poi revocati, anche gli arresti domiciliari. Per il reato contestato, si rischia una condanna dagli 8 fino a 14 anni. Verdetto atteso per il 21 giugno, dunque.
L’accusa a carico di Portanova: la ricostruzione
Prima del rinvio dell’udienza preliminare, il gup ha accolto le richieste di costituirsi parte civile da parte della presunta vittima, dei suoi familiari e dell’associazione Donna chiama Donna che si è schierata al fianco della ragazza.
L’avvocato di Portanova, Gabriele Bordoni, ha inoltre annunciato al Corriere della Sera che avrebbe chiesto per il suo assistito il rito abbreviato:
“Non abbiamo pensato alla scelta del rito abbreviato come se si trattasse di un paracadute. Noi vogliamo che la vicenda venga chiarita nei dettagli così da uscire innocenti dal processo”.
“In questo modo semmai c’è la volontà di evitare nuove sofferenze a tutti i soggetti coinvolti, i ragazzi e la ragazza, come sarebbe avvenuto nei tempi e nei modi di un processo pubblico che crea afflizione per tutti. Parliamo fra l’altro di soggetti tutti molto giovani”, ha aggiunto l’avvocato del centrocampista ex-Juve.
“C’è un interesse mediatico comprensibilmente superiore alla vicenda trattandosi di un giocatore di calcio. L’abbreviato offre invece tempi e modi più consoni. Ci sono ancora un paio di cose che devono essere chiarite, e quello che ancora manca lo andremo a introdurre nella prossima udienza”, ha concluso Bordoni.
Le versioni contrapposte
Secondo la versione della difesa, la giovane donna sarebbe stata invitata da Portanova nel suo appartamento al centro di Siena. Nell’abitazione privata sarebbero stati raggiunti, poi, dagli altri indagati e un minorenne e sarebbe iniziata la violenza di gruppo ai danni della vittima.
Una ricostruzione che gli indagati avrebbero respinto, sostenendo di non aver commesso alcun abuso e che la ragazza fosse stata consenziente.