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Scavone: la sua drammatica ricostruzione dello scontro in campo

Il giocatore ha detto di non riconoscersi in tv quando ha visto con i suoi occhi la scena dello scontro di gioco

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Scavone: la sua drammatica ricostruzione dello scontro in campo Fonte: ANSA

Quei fotogrammi per noi così familiari, ormai, sono frammenti sfumati di una memoria che ancora non c’è. Quello scontro di gioco con Beretta è confuso, scomposto nella ricostruzione di Manuel Scavone che, a pochi giorni dall’episodio, è presente a una conferenza stampa sentita, emozionante. Nella sala stampa dello stadio Via del Mare, hanno parlato il presidente Saverio Sticchi Damiani e i suoi soccorritori che hanno raccontato la drammatica vicenda poi risoltasi positivamente: i dottori Palaia (responsabile dello staff sanitario del Lecce) e Congedo, il massofisioterapista Fiorita, il cardiologo Tondo, il rianimatore Tiano, il responsabile del servizio sanitario del 118 Scardia e della Croce Rossa Italiana, Zecca.

“Non sono molto bravo a parlare, però voglio ringraziare – ha dichiarato – non solo i sanitari intervenuti e tutto il popolo giallorosso, che mi ha fatto sentire il suo calore in questi giorni, ma anche colleghi e tanti tifosi di altre squadre che mi sono stati vicini con messaggi di solidarietà. In particolare, un grazie pure ai giocatori dell’Ascoli, che hanno condiviso la scelta di rinviare l’incontro. La società del Lecce mi ha assistito in tutti i momenti, ho avuto la conferma di far parte di una straordinaria famiglia. Con i miei compagni formiamo un gruppo fantastico. Nel pomeriggio andrò a salutarli nello spogliatoio, anche per trasmettere la mia carica in vista della partita di Venezia. Da questo evento, usciremo più forti per inseguire il traguardo più ambito”.

Il suo personalissimo black-out è stato descritto con queste parole: “Io sono rimasto al minuto di raccoglimento prima della gara e al fischio d’inizio dell’arbitro – ha aggiunto -. Poi non ricordo altro. Mi sono rivisto in televisione, mi sembro un’altra persona, tanto considero lontano da me quell’evento, con quella caduta paurosa. Mi sono mancati tantissimo i miei due bambini, rimasti a casa, mentre mia moglie, che aveva visto in tv a casa il mio incidente di gioco, mi ha assistito in ospedale. Rientrato in famiglia, ho stretto a me i due piccoli, non c’è stato bisogno di parlare”.

In ospedale ha ricevuto la visita di Giacomo Beretta, suo compagno nella Pro Vercelli dal 2014 al 2016. “Jack era dispiaciuto per lo scontro in campo – ha raccontato Manuel -. Con un sorriso ho voluto tranquillizzarlo, perché sono cose che possono capitare sul campo”.

Si è scambiato qualche messaggio con Ciciretti che, con Mancosu, lo ha soccorso: “Ho saputo che è intervenuto, ho ringraziato Ciciretti, che si è fatto sentire in questi giorni. Ero ancora in ospedale ma già chiedevo ai medici quando sarei potuto tornare in campo. Non vedo l’ora di dare il mio contributo. Dovrò prima attendere il responso dell’ortopedico che valuterà la prossima settimana il problema alla spalla destra. Intanto, i miei compagni stiano concentrati sulla sfida di lunedì a Venezia. Bisogna continuare a fare bene”.

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