“Il calcio mi ha dato tutto”. La morte di Diego Armando Maradona ha scosso profondamente l’Argentina, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per ricordare l’ex Pibe de Oro, quasi una divinità nel suo Paese natale. El Clarin, che per primo ha riportato la notizia della sua scomparsa, meno di un mese fa aveva pubblicato l’ultima intervista alla leggenda del Napoli, che rilasciò alcune frasi che ora suonano come un testamento.
“Sono molto felice. Il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto avrei mai immaginato. E se non avessi avuto quella dipendenza, avrei potuto giocare molto di più. Ma oggi quello è passato, sto bene e ciò che rimpiango di più è non avere i miei genitori. Esprimo sempre quel desiderio, un giorno in più con La Tota ma so che dal cielo è orgogliosa di me e che è molto felice”.
L’augurio agli argentini: “Il mio augurio è che questa pandemia passi il prima possibile e che la mia Argentina possa andare avanti. Voglio che tutti gli argentini stiano bene, abbiamo un bel Paese e confido che il nostro presidente saprà tirarci fuori da questo momento. Mi rattrista molto quando vedo bambini che non hanno abbastanza da mangiare, so com’è avere fame, so cosa si prova a non mangiare per diversi giorni e questo non può accadere nel mio Paese. Questo è il mio desiderio, vedere gli argentini felici, con il lavoro e il cibo ogni giorno”.
“Sarò eternamente grato alle persone. Ogni giorno mi sorprendono, quello che ho vissuto in questo ritorno al calcio argentino non lo dimenticherò mai. Ha superato quello che potevo immaginare. Perché sono stato fuori per molto tempo e a volte ci si chiede se le persone mi ameranno ancora, se continueranno a provare lo stesso. Quando sono entrato in campo a Gimnasia il giorno della presentazione ho sentito che l’amore con le persone non finirà mai”.
A Napoli, dove si pensa di dedicargli il San Paolo, il capitano Lorenzo Insigne ha voluto pubblicare una lettera aperta: “Dal primo giorno in cui sei arrivato nella nostra amata Napoli, sei diventato un napoletano doc. Hai dato tutto per la tua gente, hai difeso questa terra, l’hai amata. Ci hai regalato la gioia, i sorrisi, i trofei, l’amore”.
“Sono cresciuto sentendo i racconti della mia famiglia sulle tue gesta – prosegue la lettera -, vedendo e rivedendo le tue infinite partite. Sei stato il più grande giocatore della storia, sei stato il Nostro Diego. Ho avuto la fortuna di incontrarti, parlarti, conoscerti e non ti nego che mi tremavano le gambe. Per me hai sempre avuto belle parole, parole di conforto che non potrò mai dimenticare e che custodirò per sempre dentro di me. Da tifoso, da Napoletano, da Calciatore: Grazie di tutto D10S. Ti ameremo per sempre”