Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Ottaviano Andriani (uno dei più grandi maratoneti italiani di sempre) ha ricordato il suo primato personale alla maratona di Milano nel 2001, con il tempo di 2.09.07. Sul tempo esatto di quel giorno, Andriani ha parecchie perplessità. “Io tagliai il traguardo in 2.09.04. Ci sono i filmati ed il mio cronometro personale a confermarlo. Poi a fine gara venni accreditato di un tempo superiore di tre secondi. Pazienza”.
Tempo finale a parte, a distanza di 20 anni, che ricordi hai di quella gara?
“C’era molto freddo, cosa che a me però faceva piacere. Poi la quasi totale mancanza di pubblico. Se non quella degli automobilisti parecchio arrabbiati per dover lasciar passare la corsa”.
Pensavi che quel tempo sarebbe stato il tuo miglior crono di sempre?
“Onestamente no. Avrei potuto fare meglio alla maratona di Parigi del 2003 ma ad un rifornimento un atleta africano involontariamente mi fece inciampare e dopo la rovinosa caduta a terra fui costretto a rallentare per il dolore delle ferite riportate”.
Alla maratona di Milano sei poi venuto varie altre volte…
“Sì, nel 2007 fui quinto in 2.11.42. Ma i ricordi più belli sono legati alla maratona a staffetta. In primis a quella con gli altri azzurri Maurizio Leone, Giovanni Ruggero e Francesco Panetta. Ma la più divertente è stata quella del 2016 con Linus, Stefano Baldini e Davide Cassani. Io corsi l’ultima frazione. Tagliato il traguardo dovetti rifare l’ultimo tratto per le fotografie di rito. Poi ritirare al volo le quattro medaglie e con il supporto di uno scooter raggiungere gli altri tre frazionisti a Radio Deejay. Giusto in tempo per partecipare alla trasmissione prevista per la gara. Fu davvero una piccola grande impresa”.