Ha voglia di rialzarsi Valencia, e ha voglia di farlo in grande stile. Tanto che Juan Roig, l’organizzatore della maratona della città spagnola, una delle più famose e affollate al mondo, ha deciso dimettere giù un gettone pesante: a colui o colei che riuscirà a battere il record del mondo sui 42.195 metri del percorso metterà in tasca un assegno da un milione di euro. A tanto si è spinta l’organizzazione per provare a incentivare un nuovo limite sulla più classica delle gare del fondo, che sarebbe anche un bel modo per far vedere al mondo intero come ha saputo rialzarsi una comunità uscita davvero devastata dalla furia di DANA.
Tanti soldi, tanti potenziali protagonisti
Il percorso della maratona di Valencia è uno dei più veloci in assoluto che si conoscono al mondo. I primati del compianto Kelvin Kiptum (2 ore e 35 secondi stabilito a Chicago l’8 ottobre 2023) e di Ruth Chepngetich (2 ore, 9 minuti e 57 secondi, fresco di stampa sempre a Chicago, ma dello scorso 13 ottobre) potrebbero essere seriamente messi in discussione, perché il parterre è piuttosto nutrito e nessuno vuol farsi trovare impreparato all’appuntamento.
Chi ci proverà di certo è l’etiope Sisay Lemma, che rispetto al record di Kiptum è distante poco più di un minuto come personale, ma che ha fatto capire di essersi preparato appositamente per lanciare il guanto di sfida e abbassare il limite all time. Più difficile pensare di farlo in campo femminile, dove le etiopi Megertu Alemu, Hiwot Gebrekidan e Tiruye Mesfin hanno comunque lasciato intendere di voler fare una corsa a velocità assai sostenuta.
Anche gli italiani proveranno ad essere protagonisti: Ilias Aouani, Yohanes Chiappinelli, Pietro Riva, Renè Cuneaz e Francesco Agostini tra gli uomini e Sara Nestola tra le donne puntano tutti a un piazzamento di rilievo.
Diaz ci crede: “Nel 2025 voglio il record del mondo”
A proposito di record del mondo: Andy Diaz, il triplista cubano naturalizzato italiano, ha fatto capire che in vista del 2025 ha ben chiaro in mente qual è l’obiettivo da raggiungere. “Lo scorso anno ho saltato 17,75, nuovo record italiano, quest’anno a Parigi non sono andato oltre il 17,64, ma nel prossimo futuro ho in mente di puntare al record mondiale, perché sento di avere le qualità per farlo. Chiaro che l’obiettivo principale rimane quello di vincere quante più gare, soprattutto pensando ai mondiali in programma a Tokyo, ma il record del mondo è da tempo nei miei pensieri e spero di riuscire ad abbatterlo”.
Serviranno però ancora diversi centimetri per spingersi fino al 18,29 di Jonathan Edwards, che resiste ormai da quasi tre decenni. La medaglia di bronzo olimpica, però, in qualche modo ha già placato un po’ la fame di Diaz, che continua a lavorare fianco a fianco con Fabrizio Donato, suo mentore nonché suo grande predecessore nella storia del salto triplo italiano.