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Marelli chiarisce dove e come il Napoli può vincere ricorso

L'ex arbitro spiega nel dettaglio cosa può succedere al Coni

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Marelli chiarisce dove e come il Napoli può vincere ricorso Fonte: ANSA

Ci vorrà ancora tempo per capire come andrà a finire l’intricata e infinita vicenda legata a Juve-Napoli. Dopo la sentenza della corte d’appello, che non solo ha confermato il verdetto del Giudice sportivo Mastrandrea ma ha lanciato accuse pesantissime sul club partenopeo accusato di slealtà sportiva, dolo e premeditazione, De Laurentiis non si arrende. Il Napoli ricorrerà al Coni e se non bastasse è disposto ad arrivare anche al Tar ma cosa può succedere negli ulteriori gradi di giudizio? Lo spiega Luca Marelli.

Per Marelli il punto di penalizzazione era obbligatorio

L’ex arbitro comasco su fischiettomania fa chiarezza nei meandri della giurisdizione, spiega che il punto di penalizzazione, a differenza di quanto è stato detto, non è mai stato una pena accessoria ma obbligatoria (“è previsto espressamente dall’art. 10  comma 4 del codice di giustizia sportiva, è automatico nel caso in cui una società non si presenti in campo, perciò l’ha avuto il Napoli ma non la Roma per il caso Diawara“) e spiega cosa il Napoli potrà chiedere al Collegio di Garanzia

Marelli spiega che il -1 può essere annullato

Marelli scrive: “Il Napoli può chiedere di controllare le prime decisioni sulla base di: “violazione di norme di diritto nonché per omessa od insufficiente motivazione circa un punto decisivo della controversia che abbia formato oggetto di disputa tra le parti” (art. 12 bis, comma 2 Statuto del CONI). Il motivo principale del ricorso potrà ben essere il punto di penalizzazione inflitto come conseguenza dello 0-3 a tavolino che, come abbiamo visto, è previsto in via pressoché automatica dal Codice di Giustizia Sportiva.

Poi aggiunge: “è proprio l’ambito giuridico sul quale il Napoli dovrà puntare, evidenziando alcuni passaggi della sentenza della Corte d’Appello Federale che sono ictu oculi discutibili sotto il profilo della logicità (si pensi, per esempio, alla questione dell’alibi che il giudice d’appello ha ipotizzato sulla base del carteggio e degli atti della società). E’ chiaro, pertanto, che l’esame della logicità e dell’eventuale contraddittorietà della sentenza di secondo grado porterà inevitabilmente ad una riconsiderazione dei fatti.

Poi arriva alla conclusione:”nel diritto per giungere ad una conclusione non è sufficiente un ragionamento basato su solide opinioni, è necessario basare la motivazione di una sentenza su elementi oggettivi, prove e passaggi logici ben motivati. Nel caso in cui il Napoli decidesse di adire il TAR non potrà chiedere l’annullamento della decisione dei vari gradi di giustizia sportiva e nemmeno l’eliminazione del punto di penalizzazione. Potrà solo chiedere il risarcimento dei danni subiti

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