I passaggi sono stati tanti, prima l’annuncio in diretta tv dato dallo stesso dirigente, poi le conferme, l’annuncio ufficiale e poi la formalizzazione burocratica durante il Consiglio di Amministrazione del club. Adesso, però, anche l’ultimo passaggio è stato definito e Giuseppe Marotta appartiene ufficialmente al passato della Juventus.
Attraverso una nota della società di Corso Ferraris, infatti, sono state comunicate le cifre della separazione dal dirigente varesino e anche dal Chief Officer Aldo Mazzia.
Per Marotta ci sarà il riconoscimento “dell’indennità sostitutiva di preavviso che ammonta all’importo lordo di € 361.775 euro, nonché dell’ulteriore importo lordo complessivo di € 361.775 a titolo transattivo e di incentivo all’esodo”, mentre a Mazzia sarà riconosciuta “l’indennità sostitutiva di preavviso per l’importo lordo di € 278.000, nonché l’ulteriore importo lordo complessivo di € 309.000 a titolo transattivo e di incentivo all’esodo”.
Marotta era approdato a Torino nell’estate 2010, proveniente dalla Sampdoria, ricoprendo l’incarico di amministratore delegato e direttore generale: la prima mossa fu quella di portare in panchina Luigi Del Neri, al posto di Alberto Zaccheroni, che a propria volta era subentrato a Ciro Ferrara, ma la svolta coincise con la scelta di Antonio Conte come allenatore nell’estate 2011, sostituito da Max Allegri tre anni più tardi. Da quel momento la Juventus ha vinto tutto quello che si poteva vincere in Italia, a parte una Coppa Italia, la prima dell’era Conte e tre edizioni della Supercoppa Italiana.
Il fiore all’occhiello è rappresentato dai dei sette scudetti consecutivi e dalle due finali di Champions League perse nel 2015 contro il Barcellona e nel 2017 contro il Real Madrid, oltre ad un contributo fondamentale alla collocazione della Juventus nel gotha del calcio europeo a livello di bilanci, complici alcune indovinate operazioni di mercato, dai colpi a costo zero, come Andrea Pirlo, Paul Pogba e Sami Khedira, fino a giocatori rivenduti a peso d’oro come Arturo Vidal o a elementi come Paulo Dybala, affermatosi a Torino come giocatore di livello internazionale.
Il colpo dei colpi, l’acquisto di Cristiano Ronaldo, ha preceduto di pochi mesi lo strappo tra Marotta e la società, che per il momento ha scelto di sostituire l’esperto dirigente sfruttando le risorse interne, Pavel Nedved e Fabio Paratici, che avranno più poteri.
A Marotta sarà comunque destinata un’ulteriore “liquidazione” di alcuni milioni, che comprenderà anche i premi maturati negli anni. A questo punto, libero da vincoli contrattuali con la Juventus, Marotta può ufficialmente pensare al proprio futuro, che potrebbe essere in un altro top club italiano. Tutti gli indizi portano all’Inter, nonostante le smentite del neo-presidente Steven Zhang durante l’ultimo Consiglio Federale.
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