A margine dell’evento ‘Il Foglio a San Siro’, ha parlato l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta: “Il mio futuro, quando ero a Torino lo vedevo in modo molto diverso. Volevo chiudere la mia carriera in modo differente. Voglio mettere in campo tutta la mia esperienza per vincere, ma se in passato non si è riusciti a farlo vuol dire che non è facile. Negli ultimi anni questo club ha visto parecchi cambiamenti”.
“Suning è forte, voglioso di arrivare in alto, pronto a gestire un patrimonio enorme come quello nerazzurro. Va bene i bilanci, ma bisognerà cercare anche di portare a casa trofei“.
L’ex dirigente della Juventus ha poi svelato un retroscena sull’acquisto di Cristiano Ronaldo: “Non è vero che non lo volevo. Essendo amministratore delegato, non credevo di poter sostenere un investimento di quella portata. Ne parlammo con Agnelli che ci chiese tempo per pensarci, poi affermò di voler portare a termine quella trattativa, chiusa in realtà piuttosto agevolmente”.
“Ronaldo è un campione, ha doti straordinarie e sa trascinare i compagni e spingerli a dare il massimo. Ho visto tanti campioni dare il 100%, ma mai nessuno riuscire a sfondare il tetto e raggiungere il 120%”.
Marotta si è poi soffermato su Moise Kean, che sta impressionando con le ottime prestazioni in Nazionale: “E’ un bell’esempio per capire che quando ci si allena con i campioni, diventa più semplice arrivare in alto”.
Tiene banco la questione degli stadi: “Lo stadio è un contenitore di emozioni, tutti parlano di struttura ma bisogna fornire uno spettacolo. Lo stadio in senso lato deve essere una casa, una struttura che deve debellare la violenza. Noi siamo carenti anche nei centri di allenamento: abbiamo la migliore classe di giocatori, tecnici, arbitri e dirigenti, ma le strutture non sono all’altezza. Sono molto favorevole al fatto che le società di calcio debbano adottarsi di impianti adeguati, metterei dei vincoli ancora maggiori perché le società sono modelli di business”.
“Una delle peculiarità di un modello vincente di stadio deve essere l’accoglienza. Il tifoso deve poter essere intrattenuto anche prima e dopo la partita. Inter-Barcellona di Champions è stato significativo, ha generato 4,5 milioni di euro così come Juventus-Manchester United, perché i bianconeri garantiscono una qualità maggiore. Poi è vero che non tutti i tifosi possono spendere 100 euro a biglietto”.
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