Martina Stella è tornata single. L’attrice 39enne, emersa giovanissima ne L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, ha annunciato la separazione da Andrea Manfredonia, il procuratore sportivo sposato nel 2016. La classica “crisi del settimo anno”, insomma, a due anni di distanza dalla nascita del piccolo Leonardo. Martina è mamma anche di Ginevra, frutto undici anni fa di una precedente relazione.
- L'annuncio di Martina Stella: "Mi sono separata"
- La fine del matrimonio con Andrea Manfredonia
- Valentino Rossi e Lapo Elkann nel passato della Stella
L’annuncio di Martina Stella: “Mi sono separata”
L’attrice toscana ha scelto le pagine del settimanale Oggi per annunciare la fina della sua relazione col noto procuratore. Una relazione finità già da qualche mese, per la verità:
Ad agosto mi sono separata.
Martina Stella ha aggiunto: “Questo è un periodo di ricostruzione della mia vita. I motivi sono stati insuperabili e mi hanno causato tantissimo dolore. Guardo avanti pensando ai figli, che sono il mio tutto, e al lavoro: mi ha sempre aiutato ad affrontare i momenti difficili”.
La fine del matrimonio con Andrea Manfredonia
Non sono chiari i motivi alla base della rottura della storia d’amore con Manfredonia, motivi definiti dalla stessa attrice “insuperabili”. Dalle successive parole di Martina si intuisce comunque che devono essersi trattate di motivazioni davvero forti: “Sono molto delusa, non me l’aspettavo”. Quindi una constatazione amarissima:
Non ho avuto molta fortuna in amore.
Valentino Rossi e Lapo Elkann nel passato della Stella
Nel passato di Martina Stella altre storie d’amore con personaggi legati allo sport che hanno riempito le copertine dei giornali specializzati, dalla liaison con Valentino Rossi alla relazione con Lapo Elkann, oltre alla storia con l’attore Primo Reggiani. “La mia storia è fatta di cadute e risalite. Sono nel momento della ricostruzione e rimango una donna che continua a inseguire la felicità”. Il matrimonio con Andrea Manfredonia, figlio di Lionello, ex calciatore di Lazio, Juventus e Roma, scampato miracolosamente alla morte in campo a Bologna il 30 dicembre 1989, sembrava poter essere il punto d’approdo perfetto. Così non è stato. E allora il futuro è – di nuovo – ancora tutto da scrivere.