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Mauro Bellugi: amputate le gambe dopo aver contratto il Covid

L'ex calciatore e opinionista televisivo ha svelato l'epilogo della malattia al giornalista Luca Serafini: il Covid ha imposto la doppia amputazione degli arti inferiori

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Se non lo avete visto giocare, lo avrete ascoltato nelle sue riflessioni nel pieno di una espressione di filosofia calcistica competente e tecnica durante i suoi anni di televisione, in qualità di commentatore e opinionista. Mauro Bellugi e la sua voce, roca e ferma quasi baritonale, sono familiari per chiunque come il suo calcio e il suo affetto per la maglia e l’Inter, anche nel suo presente da ex. Oggi è un reduce, un reduce del Covid che gli ha portato via giorni e le sue gambe.

Tutte e due le gambe gli sono state amputate ed è avvenuto anche per le conseguenze della malattia: questo è accaduto a Bellugi, 70 anni, come ha spiegato egli stesso in una videochiamata con il giornalista Luca Serafini, il quale ha riportato la storia del campione sul sito altropensiero.net.

La decisione di amputare le gambe, Bellugi: “O tagliamo le gambe o muori”

Una decisione sofferta, sia per il giocatore sia per i medici, ma che da quanto ha affermato e ribadito alla Gazzetta dello Sport lo stesso Bellugi, non ammetteva né alternative, né tentennamenti. “Mi hanno detto: o ti tagliamo le gambe o muori. E io non avevo alcuna voglia di morire”. Parole dure. Ma mai quanto il personale calvario affrontato dall’ex calciatore: “Il 4 novembre scorso ho iniziato ad avvertire male ai piedi. Non avevo mai provato una sensazione del genere. Quando li ho guardati mi sono accorto che erano neri… Sono andato subito in ospedale e quando mi hanno visitato hanno scoperto che quell’annerimento arrivava fino all’inguine”. E gli hanno tagliato le gambe.

Il Covid si è fatto strada nel suo corpo, nonostante la cautela, le precauzioni. “Purtroppo ero già sofferente per una anemia mediterranea – ha aggiunto l’ex calciatore -. In una forma innocua ma il Covid l’ha trasformata in qualcosa di peggio”. Un monito importante che giunge dall’aver affrontato la malattia che lo ha provato, ma non gli ha tolto l’ironia e la voglia di vivere come aveva già spiegato all’amico giornalista, Luca Serafini.

Mauro Bellugi e la scoperta di aver contratto il Covid

Ricoverato in ospedale a inizio novembre, una volta scoperta la positività al tampone, Bellugi ha visto le sue condizioni aggravarsi al punto tale da indurre l’equipe medica a valutare e poi a procedere all’amputazione degli arti inferiori per l’ex stopper di Inter e Napoli, tra le altre.

E’ arrabbiato con il chirurgo, BellugiSerafini lo ha riportato così nel suo racconto, così atroce e denso comunque di affetto, il sentimento che ha invaso e che occupa i pensieri dell’ex campione degli anni Sessanta e Settanta: “Mi ha tolto anche la gamba con cui feci gol al Borussia Mönchengladbach”, gli ha detto riferendosi a quella rete della carriera così decisiva, unica, nella partita di Coppa dei campioni del 3 novembre 1971, vinta 4-2 dall’Inter.

L’amputazione degli arti inferiori come conseguenza della malattia

Sua moglie Lory ha detto che già pochi giorni successivi all’intervento, Mauro navigava cercando le protesi cui dovrà ricorrere. Infatti, nel corso della videochiamata, ha detto al giornalista che ha riportato la battuta di Bellugi: “Prenderò quelle di Pistorius, così nei corridoi degli studi televisivi ti sorpasserò”.

Mauro è entrato in ospedale lo scorso 4 novembre a causa del coronavirus, ma col passare delle settimane la situazione si era aggravata e le sue gambe sofferenti da sempre adesso non ci sono più. C’è però Mauro Bellugi, pronto ad addentrarsi in una dissertazione tattica o in una nuova profonda analisi delle sue, magari prima di quanto crediamo.

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