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Miami, Medvedev sempre più in crisi: nervoso e scostante, distrugge una racchetta ed esce subito contro Munar

Continua la crisi di gioco, idee e risultati del russo: due anni fa vinse in finale con Sinner, stavolta è uscito al debutto con Munar, mostrandosi nervoso come non mai.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Salvate il soldato Medvedev: contro Munar si consuma l’ennesimo “dramma” tennistico per l’ex numero 1 del mondo, sconfitto in due set e costretto a salutare Miami all’esordio. Lá dove due anni fa conquistò quello che ad oggi resta il penultimo torneo ATP vinto in carriera, è arrivata l’ennesima conferma di una crisi che sembra non conoscere fine, con il russo nervoso come non mai e protagonista anche di un giallo, con un medical time out misteriosamente rifiutato.

Dai il rischia di finire fuori dalla top 10

Se domani Rune farà il suo contro Opelka, Medvedev si ritroverebbe confinato fuori dalla top 10 mondiale: impensabile una cosa simile giusto poiché settimane fa, ma il pessimo avvio di 2025 (12 vittorie e 7 sconfitte in 19 partite: il miglior risultato rimane la semifinale conquistata a Indian Wells, battuto proprio da Rune) ha contribuito all’ennesima discesa di un tennista che non vince un torneo da 22 mesi (Roma 2023).

Contro Munar la resa è stata totale: lo spagnolo s’è imposto 6-2 6-3 approfittando anche di veri e propri blackout del russo, che ha sciupato due palle break nel gioco conclusivo del secondo set, rispedito indietro nel momento in cui l’iberico ha trovato il modo per chiudere i conti.

La racchetta spaccata, la lamentela sulle palle

Come spesso gli è capitato nelle ultime partite, Medvedev ha perso spesso e volentieri la pazienza. Curioso quanto successo con il supervisor del torneo, sceso per parlare col russo, intento a lamentarsi per le palle utilizzate durante il match. “Non sono abbastanza buone, chi può permettere di farci giocare con queste palle?”, ha domandato Medvedev, sentendosi rispondere che queste palline erano state autorizzate dall’ATP.

Il tutto mentre il fisioterapista, di corsa, ha raggiunto proprio la panca dove era seduto Daniil, convinto che avesse chiesto il medical time out. Una corsa rivelatasi vana, perché lo stesso giocatore ha rispedito via il medico, dal momento che nessuno lo aveva chiamato in causa.

Munar troppo superiore: Medvedev è irriconoscibile

La prestazione offerta dal russo, al netto delle lamentele sulle palle (non una novità, per la verità), è stata notevolmente al di sotto delle attese. Munar ha dominato nel primo set, quando dal 2-2 ha inanellato una sequenza di 16 punti a 5, che gli ha fruttato due break e un sostanziale dominio.

Copione abbastanza fedele nel secondo parziale: Munar il break lo trova nel quarto gioco, poi avrebbe altre opportunità per andare ancora oltre, fino alle uniche due palle break concesse sul proprio servizio proprio nel game in cui è andato a servire per il match. Opportunità che Medvedev non ha sfruttato, e il match dopo un’ora e venti si è chiuso senza ulteriori sussulti.

Non ero al 100% fisicamente, ma non sono preoccupato. Le condizioni generali non erano veloci, scambiavo tanto ma senza ottenere alcun effetto e non replicavo. Munar ha giocato meglio, giusto che abbia vinto. Io però ho dimostrato a Dubai e Indian Wells di giocare bene, stavolta non l’ho fatto e sono uscito. Il pericolo di finire fuori dalla top 10? So che è reale, ma non sarà quello un problema. Penso solo a giocare e a rimettermi al lavoro, tanto più che adesso arriva la stagione sul rosso, ed è lì dove ho ottenuto i miei ultimi successi”. Vecchi di due anni, ma questa è un’altra storia…

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