Nella gioia e nel dolore, ma al momento il matrimonio tra rispettive tifoserie e Milan da una parte e Juventus dall’altra riguarda più la seconda. E la pazienza dei tifosi, notoriamente abbastanza labile, è messa a durissima prova dalla crisi di risultati delle squadre. Ma sul banco degli imputati, come di solito avviene, finiscono anche società e progetto tecnico.
- Polveriera Milan: è tutti contro tutti?
- La Curva Sud ci va giù duro: "Siamo ai titoli di coda"
- L'attacco alla dirigenza, a Conceiçao e ai giocatori
- La Curva Sud minaccia: "Vi abbandoneremo"
- La crisi della Juventus, Thiago Motta in bilico
- I gruppi di tifo organizzato: "Progetto fallito"
- Le iniziative di contestazione
Polveriera Milan: è tutti contro tutti?
Partiamo dal Milan. La recente sconfitta col Bologna nel recupero della nona giornata di campionato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della tifoseria, con Sergio Conceiçao che sente sempre di più la terra sotto i piedi mancare dopo l’eliminazione dalla Champions e due sconfitte di fila in campionato.
Il club rossonero paga il fatto di non avere un progetto messo a fuoco, come dimostra l’avvicendarsi di allenatori (con la staffetta lusitana tra Paulo Fonseca e Conceiçao) e i rimpianti del mancato approdo di Antonio Conte. E qui pesano gli errori commessi da una società che pare pure dilaniata al suo interno, tra l’uomo di fiducia di Paul Singer, ovvero Giorgio Furlani, e una presenza ingombrante come quella di Zlatan Ibrahimovic. E si vocifera di scontri anche con l’area comunicazione, in particolare tra lo stesso Furlani e la potentissima (come riporta Dagospia) Marcella Verini.
Voci ovviamente, senza riscontri concreti. Ma quello che è sicuro è che il Milan ha troppe falle da tappare nel suo scafo che naviga in acque agitate. Serve anzitutto vincere, come ha spiegato in maniera adamantina Conceiçao alla vigilia della sfida in campionato contro la Lazio.
La Curva Sud ci va giù duro: “Siamo ai titoli di coda”
E intanto però la Curva Sud è entrata a gamba tesa con un comunicato dai toni che non conoscono alcuna indulgenza. “Siamo solo ai primi di marzo e la nostra stagione è già ai titoli di coda, o quasi“, è l’incipit che suona come sentenza.
E ancora: “Restano solo due derby in coppa Italia per farvi riconquistare un briciolo di dignità o per certificare definitivamente il VOSTRO [maiuscolo del comunicato, ndr] totale fallimento”. I tifosi organizzati rinfacciano “la catena di errori commessi” nella precedente stagione e perseverati la scorsa estate, “esaltando scelte che erano palesemente inadeguate” e ignorando le “esigenze” della piazza.
L’attacco alla dirigenza, a Conceiçao e ai giocatori
Il comunicato parla di una reazione tardiva da parte del club (definito “allo sbando”) per rimediare agli sbagli commessi, per poi attaccare la proprietà, a cui si rinfaccia la mancanza a Milano di Cardinale dallo scorso settembre e la cancellazione della figura del direttore sportivo “affidando invece l’immagine del Milan a collaboratori che si sono contraddistinti unicamente per travestimenti o interviste che vanno oltre il ridicolo“.
Quindi la Curva passa in rassegna gli imputati del proprio processo, a cominciare dall’allenatore che “non ha cambiato di una virgola l’atteggiamento in campo della squadra, accentuando addirittura le divisioni interne, con i risultati e il non gioco che tutti conosciamo”; quindi i giocatori, protagonisti “di partite indecenti come a Zagabria, Rotterdam, Bologna e molte altre”.
Quindi la bordata: “Molti di loro, per prestazioni ed atteggiamenti hanno dimostrato di non essere degni di indossare la nostra maglia, nel silenzio più assoluto di una dirigenza compiacente e colpevolmente assente”.
La Curva Sud minaccia: “Vi abbandoneremo”
Perciò i tifosi organizzati chiedono “un profondo RESET [sic] societario”, contestando “il modello americano”, da loro giudicato fallimentare. Perciò per la sfida a San Siro di questa domenica la Curva entrerà allo stadio solo dal 15′ (“augurandoci che il resto dello stadio faccia altrettanto”). E se non ci saranno svolte “nelle prestazioni e soprattutto nell’atteggiamento”, prosegue il comunicato, “arriveremo ad abbandonarvi totalmente”.
“Servono scelte forti, decisioni importanti, cambiamenti strutturali con una nuova linea di comando composta da uomini di calcio, se si vuole rifondare con serietà la società più gloriosa d’Italia, riportando i tifosi a respirare quel milanismo che avete annientato in questi anni”, è la chiosa severa della Curva.
La crisi della Juventus, Thiago Motta in bilico
Se Atene piange, Sparta non ride. E qui tocchiamo il discorso della Juventus, alle prese anch’essa con una piazza che ribolle, in particolare dopo la clamorosa eliminazione ad opera dell’Empoli dalla Coppa Italia, che si aggiunge al flop in Champions League e in Supercoppa italiana.
La gestione Thiago Motta non sta dando quello slancio per riportare la Vecchia Signora ai livelli competitivi di un tempo (fece scalpore la notevole sfilza di pareggi consecutivi nel corso di questa stagione, ad esempio). Una squadra tra l’altro definita da una leggenda bianconera come Alex Del Piero “disordinata e disattenta” in occasione della disfatta europea contro il Benfica.
I gruppi di tifo organizzato: “Progetto fallito”
E anche in questo caso la tifoseria organizzata (Drughi Bianconeri, Primo Novembre 1897, Nord Est, Viking e Nab) si è fatta sentire via social con un comunicato. Dopo aver ricordato la presenza costante ovunque la loro squadra vada e in qualunque circostanza e situazione, i gruppi hanno affermato: “Purtroppo oggi siamo arrivati a non poter più sopportare un progetto che sembra fallito in cui niente ha un senso logico o uno svolgimento comprensibile”.
Quindi l’attacco: “Ora non è più tollerabile il vostro atteggiamento e il vostro menefreghismo nei confronti di una maglia storica come quella della Juventus: sentirete il nostro disappunto sperando di provocare in voi giocatori, allenatore e dirigenti una scintilla che potrebbe, almeno in parte, salvare una stagione disastrosa come da 14 anni non accadeva”.
Le iniziative di contestazione
Il comunicato invita perciò i tifosi “a far sentire la propria voce e partecipare alla dimostrazione del nostro disappunto sia domani che lunedì allo Stadium [nel posticipo contro il Verona, ndr]. Domenica alle 19.45 nel piazza della curva sud e poi al J Hotel, noi non molleremo mai”.