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Milan, Conceicao spiega errori di Joao Felix, smentisce Leao e rivela la sua angoscia: retroscena su Pulisic

Conceicao ripone la valigia e si prepara a sfidare il suo passato: con la Lazio è forse ultima chance del Milan per riaprire il discorso quarto posto

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Dopo l’eliminazione dalla Champions e due sconfitte consecutive in campionato contro Torino e Bologna, il Milan è chiamato al riscatto nello scontro diretto con la Lazio. Forse l’ultima spiaggia per poter ambire al quarto posto, distante 8 lunghezze. Sergio Conceicao non può steccare, non più. Il lusitano lo sa bene e fornisce la ricetta per spazzare via la crisi: “Vincere, vincere, vincere”.

Verso Milan-Lazio, Conceicao ha un solo risultato

“Siamo coscienti del momento che stiamo attraversando, di ciò che è successo”. Esordisce così il tecnico portoghese alla vigilia della delicata partita con la Lazio. “Bisogna lavorare sugli errori che facciamo, su quello che non va. Non possiamo aggrapparci alle piccole sfortune, la vita è così. Dobbiamo portare i risultati, non c’è altra via”.

Conceicao affronta il suo passato con l’obbligo di conquistare l’intera posta in palio. “Ho dei bei ricordi, ho trascorso tre anni stupendi con la Lazio. Ma domani sarà un’avversaria, come lo sono stati anche Inter e Parma. Una partita difficile contro una squadra che ambiziosa che punta al quarto posto”.

La mentalità dell’allenatore e quella della squadra

Vincere è un’ossessione per Conceicao. E lo confessa alla fine della conferenza quando spiega che “qualche sfogo che ho avuto come dopo Bologna è collegato proprio a questa voglia di far bene”. Altro che valigie pronte. “Sono qua per lavorare, per mettere a nudo questa mia voglia di vincere. Nessuno mi ha mai regalato niente, ho vinto come calciatore e allenatore, ho avuto anche percorso di studio e sono trascorsi 13 anni prima di arrivare in Italia, che era un sogno per me”.

E precisa che “non siamo più ai tempi in cui per il Milan la Champions era un obiettivo chiaro e la vinceva pure, anche se la mentalità, la voglia e la fame dei tifosi è sempre la stessa”. Poi ricorda che “un titolo lo abbiamo conquistato, possiamo anche svalorizzarlo, me per me è importante. E ne abbiamo ancora un altro: siamo tra le quattro che possono vincere la Coppa Italia”. Il lavoro è la base di tutto. “ Perché dopo nell’80% dei gol subito dopo Zagabria c’è sempre qualcosa di strano che di solito succede una volta in stagione”.

Bologna, Reijnders e il retroscena su Pulisic

Il tecnico rossonero torna sul ko di Bologna e sottolinea che “abbiamo preso un gol che non ci sta: era fallo. Ma non ci dobbiamo aggrappare a questo: dopo l’errore dell’arbitro non siamo stati all’altezza”.

Reijnders e Pulisic in calo? “No. Reijnders è molto presente nella costruzione, sta giocando più basso ma ha la libertà di andare avanti e si inserisce tante volte. Il giorno della partita col Bologna il medico mi ha detto che Pulisic non poteva giocare dall’inizio e ho dovuto trovare una soluzione. Da un mese ha un piccolo problema fisico e dobbiamo gestirlo, non è ancora al 100%”.

Ecco in cosa deve migliorare Joao Felix

Il discorso si sposta poi su Joao Felix, deludente nelle ultime uscite. “Lui è molto bravo tra le linee, ma a volte si sposta in zone dove non deve andare. Abbiamo bisogno di una seconda punta e non di un centrocampista difensivo” spiega Conceicao.

“Stiamo lavorando: lui accetta e sa che deve essere più decisivo perché ha le qualità per farlo. Non si deve trovare lontano dalla porta. Deve provare a fare la differenza negli ultimi 30 metri”.

Il botta e risposta con Pellegatti

Simpatico il siparietto con Carlo Pellegatti. A una domanda dall’esperto giornalista, noto tifoso rossonero, Conceicao ha risposto così: “Io lo so che Carlo fa dei grandissimi video, delle volte li vedo e gli faccio i complimenti perché ha tanti anni, è un appassionato, una persona che ama il Milan. Delle volte anche va oltre, vabbè…”.

Infine, dopo una tirata di orecchie a Leao per le sue dichiarazioni post-Bologna (“Leao forse non si è spiegato bene dopo il Bologna… Il gol arriva su uno dei momenti di gioco in cui avevamo palla bassa e il Bologna ci veniva a uomo: dobbiamo sfruttare lo spazio per creare l’inserimento di altri giocatori. Poi in altre situazioni chiediamo altre cose alla squadra. Sono momenti diversi su cui lavoriamo, ma non è che vogliamo giocare sempre così. Leao ha parlato in modo specifico di quel momento di gioco”) il tecnico rivela:” La mia amarezza quando le cose non vanno bene… Non ci sto a perdere. La mia angoscia è la stessa angoscia dei tifosi. Qualche sfogo, qualche situazione a fine partita è collegata a questo e a questa voglia di vincere”.

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